The beach boys (e la musica surf in generale)

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GIANK!
00sabato 8 ottobre 2005 00:24
Credo che i Beach Boys siano uno dei gruppi che più inganna.

All'apparenza freschi, disimpegnati e scanzonati, in verità nascondono delle strutture armoniche e melodiche sorprendenti, sopratutto se ascoltate con attenzione.
Le sfaccettature vocali sono infinite (d'altronde sono celebri per le loro linee a quattro voci).
Uniscono con stupefacente facilità l'allegria con la malinconia..

D'altro canto, perfino il buon Scaruffi definisce Brian Wilson un vero e proprio genio..e francamente mi sento di dargli ragione.
Cursiosamente, sempre scaruffi dice che Wilson con i Beach Boys sarebbe stato., a suo avviso, "sprecato"..forse perchè si è reso autore di fenomeni che rientrano nella categoria "pop"?


SOno curioso di sentire la vostra opinione a riguardo..[SM=x125602]
Asgeir Mickelson
00sabato 8 ottobre 2005 01:47
Adoro i BB.

Facevo la 1° superiore quando ascoltai per la prima volta brani come "Barbara-Ann", "California Girls" e, la più bella a mio parere, "Good vibrations".
Fu una folgorazione.

All'apparenza, in effetti, possono sembrar leggeri, ma i fratelli Wilson rivelano delle gran sorprese dopo ascolti attenti.

Inutile dire che "Pet sounds" è grandioso.

Consiglio a tutti di cercare "Smile": da questo album venne estratto il singolo "Good vibrations" e poi non se ne sentì più parlare.
L'anno scorso, Brian Wilson decise di pubblicarlo.

[SM=x125584]
=Lo yeti=
00giovedì 1 dicembre 2005 20:58
A lungo ho pensato ad un titolo adatto a questa discussione, optando infine per quello che si puo' leggere sopra.


Brian Wilson, credo lo sappiate tutti, fu lo storico leader dei Beach boys.
Se si dice Beach Boys vengono in mente canzoni surf, scanzonate, disimpegnate..
..una sorta di antecedente "pop" moderno!

Eppure, ascoltando meglio, si avevano melodie vocali a quattro assoultamente uniche, accoglienti, che davano personalità e stile ai pezzi di Wilson e dei Beach Boys..pezzi che, non ce lo dimentichiamo, scriveva e arrangiava interamente da sè.

Scrive Scaruffi a proposito..

" I Beach Boys furono soprattutto Brian Wilson, e Brian Wilson fu uno dei massimi compositori di canzoni dei primi anni '60, insieme a Lennon-McCartney, Lee Hazelwood e pochi altri. Brian Wilson fu forse il primo musicista popolare a eccellere tanto nella composizione quanto nell'arrangiamento (oltre a inventare uno stile molto imitato al proprio strumento, il basso). In tal senso, fu piu' un compositore classico (con una spiccata sensibilita' per la polifonia sinfonica) che un cantante di musica pop. Il formato originale delle sue canzoni (la musica surf) servi' a pagare i conti, ma ovviamente gli crebbe rapidamente stretto. Anche quando Wilson si emancipo' da quel formato a comincio' a produrre canzoni piu' elaborate, pero', la sua rimase sostanzialmente una carriera sprecata: con quell'orecchio avrebbe potuto ben altro che semplici canzoni. "

Credo che il buon Scaruffone abbia centrato decisamente il discorso.

Ma andiamo avanti. Leggiamo in seguito, riguardo ai BB:

"..Ma fu la scintilla che scateno' una rivoluzione musicale e sociale, che avrebbe partorito Beatles e Byrds, che avrebbe cambiato per sempre il concetto di musica melodica. "


I Beatles. Quei Beatles che vennero dopo i beach boys, che godettero delle innovazioni wilsoniane musicali..e che pure si presero tutti i meriti di "innovatori".
Ricordo di gente che additava i cori di "Help" come una delle prime rivoluzioni...
Ma come. E surfin safari?

O meglio. Quello stra riconosciuto Sgt's Peppers Beatlesiano, citato ovunque e sempre..
..ma Pet sounds di wilson usci' prima, perfino McCartney stesso ammette che Wilson fu un'ispirazione..

Quanti altri esempi abbiamo nella storia, di artisti che si accollano (anzi, ai quali vengono riconosciuti) meriti destinati a rigor di logica ad altri?

Misteri.

mirkosv@ro
00giovedì 1 dicembre 2005 21:17
Lo Scaruffi sbaglia raramente.
E devo ammettere che inspiegabilmente la memoria dei Beach Boys è una delle più ingiustamente ignorate dal grande pubblico giovanile di oggi. I ragazzi dovrebbero conoscere molto meglio la musica del passato (e questo si lega chiaramente ad un'altra discussione neo-nata in questi giorni): smetterebbero di osannare furbeschi riciclaggi - vecchi come mio nonno - ma spacciati per innovazioni(!)dal solito meschino mercato videomusicale.
Insomma, "l'impero della musica è giunto fino a noi carico di menzogne".
Io personalmente non impazzisco per la musica dei BB e la loro spensieratezza ingenua, tipicamente californiana.
Ma neppure li avverso.
Certo, "sopravvalutati" mi sembra un parolone...
...ma mi diverte sentire oggi le TV musicali ingannare i teenagers con tanta monnezza di musica - ovviamente americana -spacciata per punk-pop: un caso su tutti: Blink 182.
Che di punk hanno solo un taglio di capelli, ma che hanno capito bene come fare la grana riciclando malamente qualcosa della buona musica pop dei '60.

[Modificato da mirkosv@ro 01/12/2005 21.25]

mariusko
00giovedì 1 dicembre 2005 22:49
Mi sembra che dei Beach Boys si sia già parlato.
(Qualcuno ricorda dove ?)
Se non sbaglio riconoscemmo un certo valore alle canzoni di Wilson & soci.
Tuttavia non e' possibile negare l'importanza dei Beatles nella musica popolare moderna. Se ci fosse bisogno di prove, basterebbe dire che esistiono centinaia di loro covers, reinterpretazioni delle loro canzoni, fatte dai migliori musicisti. In pratica esistono piu' cover che canzoni dei Beatles.

[Modificato da mariusko 01/12/2005 22.50]

Asgeir Mickelson
00venerdì 2 dicembre 2005 00:49
Ho unito tutto per maggior ordine [SM=x125595]
=Lo yeti=
00venerdì 2 dicembre 2005 21:54
Re:

Scritto da: mariusko 01/12/2005 22.49
Se ci fosse bisogno di prove, basterebbe dire che esistiono centinaia di loro covers, reinterpretazioni delle loro canzoni, fatte dai migliori musicisti. In pratica esistono piu' cover che canzoni dei Beatles.

[Modificato da mariusko 01/12/2005 22.50]




Beh, Mariusko, questo potrebbe essere fuorviante.
Le cover si fanno rispetto a pezzi che funzionano, e questo è sicuramente indubbio...ma non necessariamente ad un aumento del tasso di "coverizzazione" corrisponde in modo direttamente proporzionale un aumento della qualità dell'artista dal quale ci si ispira.
Altrimenti che dovrei pensare di Vasco? [SM=x125586]

Scherzi a parte. La grandezza dei Beatles è sicuramente nota, ed infatti non vi è assolutamente intenzione da parte mia di discorre di questo.
Semplicemente, preferisco attribuire a Wilson e soci la "novità" che, forse, un po' falsamente viene attribuita agli scarrafoni.
Ovviamente non mi riferisco solo alle linee vocali, che furono forse il tratto più caratterizzante dei Beach Boys.

In fondo, il più grande problema dei Beach Boys fu quello di essere sempre venduti come musica Surf (con tutte le limitazioni del caso).. quando, in verità, Pet sounds o SMile nulla hanno a che spartire con mare e california...

che figo ragazzi. mi commuovo sempre ad ascoltare "Wendy", registrata con i limiti tecnici dell'epoca..colpi di tosse quà e là, scatarri(sentire per credere!), stonaturine varie, assenza totale di multitraccia..
..eppure, tali risultati profumano di buono anche a decine di anni di distanza, in un'epoca in cui i computer si mettono e fanno musica da soli.
E i BB non erano esattamente dei virtuosi..

sniff. sono commosso.
=Lo yeti=
00venerdì 2 dicembre 2005 22:02
ps: guardate che ho trovato..

www.thesunnyboys.com

[SM=x125607]
mariusko
00sabato 3 dicembre 2005 12:09
Non vorrei andare off-topic.... [SM=x125600]

Ma le cover dei Beatles le hanno fatte (fra gli altri) artisti che di certo non avevano affatto bisogno di trovare l'ispirazione...
Un giorno dovro' fare una lista [SM=x125639] [SM=x125642]

Asgeir Mickelson
00lunedì 5 dicembre 2005 22:45
Si può tranquillamente affermare che i Beach Boys erano osannati negli USA, grazie alla pubblicità dei media.

Quando i Beatles arrivarono negli States, gli americani si chiesero: "Questi chi sono?", proprio perchè la diffusione del quartetto inglese era centellinata. [SM=x125634]
mariusko
00lunedì 5 dicembre 2005 23:38
Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 05/12/2005 22.45
Si può tranquillamente affermare che i Beach Boys erano osannati negli USA, grazie alla pubblicità dei media.

Quando i Beatles arrivarono negli States, gli americani si chiesero: "Questi chi sono?", proprio perchè la diffusione del quartetto inglese era centellinata. [SM=x125634]



Proprio cosi'. Sta' di fatto che un anno dopo si parlava di
"British Invasion"
Asgeir Mickelson
00mercoledì 7 dicembre 2005 15:47
Re: Re:

Scritto da: mariusko 05/12/2005 23.38


Proprio cosi'. Sta' di fatto che un anno dopo si parlava di
"British Invasion"



Eh jazz!

La British music ha davvero portato molte novità nel campo po/rock [SM=x125658]
mariusko
00giovedì 5 gennaio 2006 10:09
Ancora una volta utenti T-Musica anticipano i grandi network [SM=x125591] (Grazie Giank!)

Ecco parte dell'articolo di Paolo Gallori su -Kataweb-
---
Kataweb Musica ha il piacere di offrirvi un VideoLive che vuole essere un sentito omaggio all'arte di Brian Wilson. Sue le armonie vocali e le profonde tessiture strumentali che a metà degli anni Sessanta resero adulto il surf dei Beach Boys, proiettando nel mondo il californiano sogno di libertà e spensieratezza.

Un sogno che rivaleggiò a lungo con il sorriso e l'arte dei Beatles. Quando Sergent Pepper... si impossessò della Summer of Love del '67, Brian non ebbe il coraggio di replicare. Aveva pronto il seguito di Pet Sounds, il capolavoro dei Beach Boys, ma il timore di perdere il confronto con i Fab Four lo indusse a non pubblicarlo e a chiudersi in un lungo e doloroso isolamento.

Oggi Brian è un'autentica leggenda vivente. Ha finalmente tirato fuori dal cassetto quel bellissimo disco, Smile, che nello scorso febbraio gli è valso il primo Grammy della sua carriera, "miglior rock strumentale" con il brano Mrs. O'Leary's Cow. Ed è anche tornato sulle scene. Accanto ai grandi festival europei, dove è stato accolto e venerato come un dio, Wilson ha segnato nella sua agenda estiva due appuntamenti con il pubblico italiano: il 20 luglio a Ravenna e due giorni dopo alla Cavea dell'Auditorium di Roma.

Per rendere l'idea di chi è stato Brian Wilson, dovrebbe bastare la citazione di qualche titolo: Barbara Ann, Good Vibrations, I Get Around, California Girls. Ritornelli che hanno fatto cantare e ballare intere generazioni ma che in Italia evocano in molti soltanto la pubblicità di un'acqua minerale. Così si spiega lo scarso pubblico accorso a vedere i due concerti. Nel nostro Paese Brian Wilson può contare solo su un pubblico di ostinati innamorati, gli unici che hanno fatto in modo di non perderne le tracce per sempre.

Asgeir Mickelson
00sabato 7 gennaio 2006 14:40
Re:

Scritto da: mariusko 05/01/2006 10.09
Ancora una volta utenti T-Musica anticipano i grandi network [SM=x125591] (Grazie Giank!)

Ecco parte dell'articolo di Paolo Gallori su -Kataweb-
---
Kataweb Musica ha il piacere di offrirvi un VideoLive che vuole essere un sentito omaggio all'arte di Brian Wilson. Sue le armonie vocali e le profonde tessiture strumentali che a metà degli anni Sessanta resero adulto il surf dei Beach Boys, proiettando nel mondo il californiano sogno di libertà e spensieratezza.

Un sogno che rivaleggiò a lungo con il sorriso e l'arte dei Beatles. Quando Sergent Pepper... si impossessò della Summer of Love del '67, Brian non ebbe il coraggio di replicare. Aveva pronto il seguito di Pet Sounds, il capolavoro dei Beach Boys, ma il timore di perdere il confronto con i Fab Four lo indusse a non pubblicarlo e a chiudersi in un lungo e doloroso isolamento.

Oggi Brian è un'autentica leggenda vivente. Ha finalmente tirato fuori dal cassetto quel bellissimo disco, Smile, che nello scorso febbraio gli è valso il primo Grammy della sua carriera, "miglior rock strumentale" con il brano Mrs. O'Leary's Cow. Ed è anche tornato sulle scene. Accanto ai grandi festival europei, dove è stato accolto e venerato come un dio, Wilson ha segnato nella sua agenda estiva due appuntamenti con il pubblico italiano: il 20 luglio a Ravenna e due giorni dopo alla Cavea dell'Auditorium di Roma.

Per rendere l'idea di chi è stato Brian Wilson, dovrebbe bastare la citazione di qualche titolo: Barbara Ann, Good Vibrations, I Get Around, California Girls. Ritornelli che hanno fatto cantare e ballare intere generazioni ma che in Italia evocano in molti soltanto la pubblicità di un'acqua minerale. Così si spiega lo scarso pubblico accorso a vedere i due concerti. Nel nostro Paese Brian Wilson può contare solo su un pubblico di ostinati innamorati, gli unici che hanno fatto in modo di non perderne le tracce per sempre.




Si si si si siiiii!!!!! SMILE!!! [SM=x125629]
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