Ariosto e la follia dell'amore
Nudi e scene shock in "100% furioso"
La passione e il dinamismo dell'Orlando Furioso dell'Ariosto unito alla dimensione moderna "per raccontare la follia amorosa". Uomini nudi sul palco, donne col seno al vento e un tripudio di colori e luci. Ecco la piéce "100% furioso" diretto da Stefano Ricci che ha ottenuto un grande successo al Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria. "Tutto ruota attorno alla follia e al tradimento", dice Ricci al Tgcom.
Perché hai scelto il testo dell'Ariosto per questo spettacolo?
Il nostro obiettivo era raccontare la follia dell'amore. Anche perché il tema di quest'anno del Festival Castel dei Mondi era proprio la follia. Con Gianni Ricci, con cui ho scritto lo spettacolo, abbiamo sempre trovato il dramma dell'Ariosto di una modernità assoluta. E ben si sovrapponeva al nostro percorso. L'indagine dell'abbandono e dell'ossessione sono proprie delle vicende dell'Orlando Furioso.
In cosa consiste la modernità di "100% furioso"?
La follia e il tradimento sono stati narrati da milioni di pagine della letteratura, ma a me interessava metter in scena una generazione. Il lavoro che ho fatto con gli attori è stato proprio quello di far leva sulla propria interiorità e tirar fuori le ansieo. Qui non si danno risposte ma si illustra la voragine dei sentimenti.
Perché la generazione di oggi è ansiosa?
C'è una sfiducia e uno stordimento in giro non indifferente. Credo che tutto dipenda dalla fretta che si ha di relazionarsi con gli altri ma anche dalla paura e dalla diffidenza.
In scena ci sono molti nudi, è una scelta voluta?
Credo che il nudo sul palco non sia più una trasgressione, dopo lo sdoganamento avvenuto negli anni '60. E' un percorso espressivo necessario (importante come la voce) che non ha alcun rilievo rispetto alla messinscena in cui si esprime la libertà assoluta del linguaggio.
Come vi ha accolti il pubblico del Festival Internazionale Castel dei Mondi?
E' stato un grande successo. E' lo stesso pubblico che ha imparato ad apprezzarci lo scorso anno con "wunderkammer soap". Per questo le richieste quest'anno sono state ulteriori alle attese, tant'è che c'era gente anche in piedi quando siamo andati in scena.
Nessun fischio nè protesta per alcuni momenti 'forti' dello spettacolo?
In realtà ai Festival questo non accade perché la gente sa esattamente cosa va a vedere e cosa lo aspetta. Ovviamente a teatro, come è successo all'Eliseo di Roma con "Troia's Discount", qualche protesta c'è stata. Soprattutto gli abbonati che in genere vanno a teatro a vedere Rossella Falck.
Cosa hai in programma per il prossimo futuro?
Con Gianni Forte siamo stati contattati da Massimo Popolizio, uno degli attori preferiti da Ronconi, perché dirigerà "Pluto" di Aristofane. Massimo aveva recitato ad una data di "Troia's Discount" durante la Notte Bianca e si era innamorato del nostro modo di scrivere. Per questo ci ha contattati in modo da riscrivere l'opera completamente. Inoltre la settimana prossima al Teatro India di Roma torna in scena "wunderkammer soap".
Forse non tutti lo sanno ma con Gianni Forte siete tra gli autori de "I Cesaroni"...
Lavorare in tv è andare incontro al gusto nazional-popolare. C'è una struttura drammaturgica molto ferrea entro cui muoversi.
Come si concilia questo aspetto 'commerciale' con la trasgressione che ci mettete a teatro?
Il fatto di non volersi sottomettere alla volontà del pubblico ci permettere di arrivare al nocciolo dell'urgenza che è il teatro in cui non si indugia al compiacimento dell'audience.
Da quanto tempo tu e Gianni lavorate assieme?
Da dieci anni.
Il segreto del rapporto professionale così longevo?
La pazienza, tanta pazienza (ride, ndr).
Andrea Conti
Fonte:
tgcom