Intervista a Camelia Liparoti: fotografa, giornalista e... quaddista
Camelia Liparoti vive a Chamonix in Francia e la sua pronuncia scivola dolce, ha un sapore francese anche quando, durante l’intervista, parliamo in italiano. Eppure, l’origine del sul nome non inganna, Camelia è nata in Toscana.
L’ho incontrata per la prima volta sotto le piramidi, mentre se ne stava seduta sopra il suo quad, in attesa della partenza: minuta, con due treccine biondissime, l’unica donna su una moto a quattro ruote.... non passava inosservata!
La storia e la carriera della Liparoti sono molto entusiasmanti, peccato che non ci possa raccontare anche l’esito del Rally dei Faraoni, dato che ha dovuto sospendere la gara solo alla seconda tappa, ma già nella biografia passata e nei suoi progetti futuri c’è tanto da scoprire.
Come è avvenuto l’incidente il 6 ottobre, durante il Rally dei Faraoni?
La seconda tappa aveva appena preso il via e mentre percorrevo i 4 km di trasferimento che mi portavano alla speciale mi sono accorta che il quad non frenava... così mi sono fermata al primo punto di assistenza, dove abbiamo aggiunto l’olio alla pompa del freno e sono ripartita. Dopo una cinquantina di km la leva del freno anteriore affondava di nuovo a vuoto! Non so quale fosse il problema, forse necessitava di uno spurgo? Tra un dubbio e l’altro però procedevo: le dune avevano un profilo morbido e il mio ritmo era sostenuto... finché ho incontrato una duna cassè! Non me l’aspettavo... Ho fatto appena in tempo a rallentare con il freno posteriore poi sono saltata in aria... mentre volavo, ho avuto l’idea di dare un colpo di acceleratore durante l’atterraggio per non affondare troppo e subire il contraccolpo. Ma l’operazione non è andata a buon fine: la mano girata sulla manopola del gas aperto si è girata all’indietro e così mi sono rotta il polso...
Tempo 10 minuti l’elicottero mi aveva già soccorso e due giorni dopo ero già in Francia per operarmi.
Come procede la convalescenza?
Porterò il gesso fino al 30 di ottobre e poi comincerò un intenso programma di riabilitazione fino alla fine dell’anno... devo essere in forma per la Dakar 2009! La partenza è prevista per il 3 gennaio.
Era il tuo primo Rally dei Faraoni, quali altre esperienze agonistiche hai avuto?
Già, era il mio primo rally in Egitto e sono certa che alla prossima edizione sarò di nuovo sotto le piramidi! Mi ha entusiasmato il percorso organizzato per il Rally dei Faraoni e ho trovato l’organizzazione della JVD estremamente efficiente.
Altre esperienze?
Ho cominciato da poco, la mia prima gara risale al 2005, quando ho preso parte allo Shamrock Rally in Marocco, ma da allora non mi sono più fermata! Qualche accenno sulle partecipazioni più recenti: il Rally of the Gazelles in Marocco nel 2007, quando mi sono aggiudicata il secondo posto in quad, il Trophee Roses des Sable nello stesso anno in Marocco dove ho partecipato in buggy (formula ibrida tra un quad e una macchina) e sono arrivata prima e poi ad aprile 2008 la Dakar Series in Ungheria e Romania: prima donna in classifica e decima su 19 quad!
In progetto c’è la Dakar 2009?
Sì, correremo in Argentina e Cile. Io sarò in sella all’unico quad KTM. Per il momento sono 29 i quad alla partenza e ci saranno anche altre due donne.
Sei ormai una quaddista affermata, ma prima di tutto fotografa e giornalista...
Ho cominciato la mia carriera come fotografa e seguivo con i miei obiettivi soprattutto gli sport di montagna: sci, climbing... poi sono passata dalla neve alla sabbia. Così ho cominciato a seguire i Raid in Africa e mi sono avvicinata al mondo dei quad. In realtà ho sempre avuto una grande passione per i motori, sopratutto per le quattro ruote... da piccolina sognavo di fare il meccanico!
Con quali riviste collabori?
Le lettrici appassionate di quad possono seguirmi sulla rivista italiana Moto4 e il magazine francese Quad Pratique. Sono spesso in viaggio per seguire raid e poi raccontarli con la penna e l’obiettivo.
Come vivi l’esperienza di quaddista in un mondo a prevalenza maschile?
Non ho incontrato grosse difficoltà. Certo all’inizio i ragazzi ti guardano un po’ strano, pensano sempre che sei la ragazza di un pilota... diciamo che devi imparare a riderci sopra. Poi, una volta entrata nell’ambiente, ti adottano: io mi trovo spesso ad essere l’unica ragazza concorrente in quad, così mi eleggono a mascotte! Comunque le chiacchiere svaniscono alla partenza di un rally: al via non importa più se siamo uomini o donne... siamo tutti concorrenti!