LIBRO III. I SUCCESSI DIPLOMATICI ED ECONOMICI. L'ANNESSIONE DELL'ITALIA. 1604 - 1707
Luigi XIII
Nel 1607 Enrico IV aderisce alla Lega cattolica, migliorando tutte le relazioni con i Paesi fedeli alla religione di Roma.
Un anno dopo viene avviata la costruzione di un'altra industria, una raffineria in Guyenne e tre anni dopo di un'armeria in Lorena. Grazie ad una massiccia campagna di nomine di governatori, l'inflazione si riduce al 5,2% nel 1609 e allo 0,7% nel 1611.
Nel 1610 è intanto divenuto re Luigi XIII, a soli dieci anni, per l'assassinio del padre Enrico IV. La reggenza è affidata alla madre Maria de'Medici.
Risolta la situazione economica, migliorata quella di politica internazionale, la preoccupazione più grande per Maria de'Medici è l'isolamento di Salisburgo e delle miniere d'oro dello Steiermark a pochi giorni di marcia dell'esercito imperiale. La conquista del Tirolo, che dopo alterne vicende era passato al Wurttemberg, diventa ora di importanza vitale. Una sua annessione, oltre a congiungere le due ex province austriache alla svizzera francese e quindi al territorio nazionale, consentirebbe alla Francia una base strategica per le future offensive diplomatiche verso la Baviera cattolica (resasi indipendente dall'Austria) ed eventalmente per offensive militari contro Mantova spagnola e contro l'Impero.
Un'alleanza con il Wurttemberg si prenta, d'altronde, subito problematica, data la diversa religione di Stato. il Wurttemberg è infatti protestante e di cultura germanica, e in più è alleato con due nazioni anch'esse protestanti: Pomerania e Curlandia.
La situazione deve essere risolta al più presto, prima che l'Impero si svegli. Alcuni accenni alla mobilitazione dell'esercito austriaco rompono gli indugi: il 3 dicembre 1611 le forze francesi entrano nel Wurttemberg, un Paese praticamente indifeso ma ben attrezzato per resistere agli assedi. Dopo oltre un anno di attesa dei rinforzi dal Baltico Innsbruck si arrende... seguita da Stoccarda nel gennaio 1613. Maria de'Medici ottiene così un vassallaggio rancoroso ma, soprattutto, il Tirolo.
Neanche un anno dopo la Baviera conquista e si annette ciò che resta del Wurttemberg, la Francia non muove un solo soldato in suo soccorso. Il sacro patto del Vassallaggio si è estinto con il Medioevo: la reputazione francese risulta solo leggermente incrinata.
In Inghilterra, nel frattempo, la crisi fra corona e parlamento porta quasi ad una guerra civile e il tentativo, fallito, di Giacomo I di unificare i due regni di Inghilterra e Scozia, produce nuove ribellioni e disordini: nel 1618 gli insorti di tre colonie inglesi del Nord-America: Saguenay, Manicouagan e Anticosti chiedono la protezione francese, passando di fatto da sudditi di Giacomo I a sudditi di Luigi XIII. Spinto anche da questi avvenimenti il re francese, ottenuta l'autonomia dalla reggenza materna, procede con altre riforme commerciali, puntando sempre più sul libero scambio e attuando un centro di lavorazione tessuti nell'Artois (1630).
In quegli stessi anni torna sulla scena internazionale Richelieu che, nel '29, ottiene il vassallaggio di Savoia, intimorita dalla minaccia spagnola. Dopo il quale comincia a studiare il modo per ottenere gli stessi risultati con Venezia.
Il cardinale e il re "Cristianissimo" capiscono che il punto debole dello Stato veneziano (divenuto l'ombra della potenza coloniale che era stato nel Medioevo) è il distacco fra la casta dominante, che gode moralmente e materialmente di ogni privilegio, e le classi che sopportano l'onere corrispondente senza godere di alcuna possibilità di partecipare alla vita politica dello Stato. I più importanti mercanti veneziani cominciano così ad essere avvicinati da uomini dell'ambasciata francese. Alcuni di loro ricevono importanti nomine nell'amministrazione francese e un titolo nobiliare, ad altri viene data l'aspettativa di grandi incarichi a Venezia nell'eventualità che il Senato voti per il vassallaggio.
La minaccia di evadere l'erario della Repubblica da parte di alcuni mercanti e la dichiarazione di Luigi XIII di un blocco imminente delle merci e dei mercanti veneti nei tre grandi centri commerciali dell'Europa continentale, costringono il Senato e il vecchio Doge Niccolò Contarini, il 3 febbraio 1630, ad accettare il vassallaggio. In cambio la Francia assicura l'autonomia religiosa del Doge nei confronti del Papa.
Ma il genio politico di Richelieu è ancora promettente, proprio ciò che non è il piccolo Carlo Emanuele II duca di Savoia: seienne nel 1640 e inevitabilmente sotto tutela della madre, Cristina di Francia. Il passaggio a Luigi XIII della corona di Torino, messo Tommaso di Carignano nelle condizioni di non nuocere, è cosa facile. Oltre alla Savoia propriamente detta passa alla Francia anche il Piemonte.
Benchè, il colpo più prestigioso della politica estera di Richelieu stia per realizzarsi di lì a poco. Nell'estate del 1641, con uomini fidati nell'esercito, nel Senato e perfino nel Maggior Consiglio, il 14 agosto l'ambasciatore francese a Venezia riceve il segnale convenuto. Un centinaio di moschettieri arrestano all'alba i componenti del Consiglio dei Dieci e "consentono al Doge di ripararsi in un luogo sicuro dai torbidi della piazza". Il colpo di mano riesce, Venezia termina di esistere come Stato autonomo.
Le armi di Luigi XIII si arricchiscono del Leone di S.Marco, le sue casse dei proventi di sette nuove province: Veneto (con il centro commerciale più importante del Mediterraneo), Dalmazia, Corfù, Morea (Peloponneso), Creta, Cipro e Ionia (Eubea). Uno dei complici della macchinazione è il governatore di Cipro, al quale il re di Francia un anno dopo è costretto, sotto la minaccia di una rivolta dell'isola, a donare una raffineria.
Qualche mese prima, nelle Fiandre, veniva avviata la costruzione di un altro centro per la lavorazione dei tessuti.
Morto nel 1643 Luigi XIII sale al trono Luigi XIV, re a cinque anni. Le redini dello Stato sono nella mani della madre Anna d'Austria e del cardinale Mazzarino e vi rimarranno fino alla morte di quest'ultimo, che avverrà nel 1661.
Genova e Siena, a un anno dall'ascesa al trono di Luigi XIV, stringono un patto di alleanza con Francia. Entrambe temono la coalizione di Spagna, Inghilterra (rimasta cattolica), Portogallo e Stato Pontificio.
Nel '47 il parlamento francese si solleva (La Fronda) e viene sciolto da Anna e Mazzarino che si alleano con l'aristocrazia, rifiutando però di cedere al principe di Condè la reggenza.
Lo stesso anno... il primo insediamento in Asia: una stazione commerciale nel Pondicherry (India, spezie). L'anno dopo si apre un'Accademia a Venezia, ai Frari.
Nonostante le precauzioni di Anna e Mazzarino, accade che gli equilibri internazionali entrino in crisi. A causa di una ribellione nel piccolo ducato di Castro (che il Papa aveva occupato nel '41) un drappello senese entra nei territori pontifici a dare manforte ai ribelli. Le truppe di Papa Urbano VIII fanno una strage senza rispettare la vita di alcuni prigionieri, fra cui c'è uno Strozzi, appartenente ad una delle famiglie più importanti della Repubblica. Il Senato di Siena dichiara così guerra allo Stato Pontificio, nonostante il parere nettamente contrario dell'ambasciatore francese (5 aprile 1648).
Genova segue Siena e dichiara guerra al Papa, Urbano VIII chiede aiuto alla Spagna, che interviene dichiarando guerra a Siena, Genova e Francia, trascinando nel conflitto anche il Portogallo e l'Inghilterra... Anna d'Austria e Mazzarino si impegnano a rimanere sulla difensiva e attendere gli eventi. Che si verificano puntualmente.
Mentre l'esercito senese combatte alle porte di Roma, dopo attacchi limitati nel sud della Francia e uno sbarco di quattromila inglesi nel Mecklemburg che fallisce, nel settembre del '48 la Spagna attacca massicciamente nel Bearn con trentamila fanti, cinquemila cavalieri e ducentosessantacinque cannoni! Nel tentativo di assediare la fortezza di Pau. Dopo furiosi combattimenti che si protraggono fino a ottobre, l'invasore viene respinto.
Lo Stato Pontificio, con la mediazione dello stesso Mazzarino, chiede alla Francia 75 ducati per la pace, la madre di Luigi XIV accetta.
Sugli altri fronti, dopo alterne vicende, la guerra finisce nel febbraio 1650 con il pagamento di 40 ducati da parte del Papa a Siena.
L'Impero ne approfitta per annettersi Baviera.
Dal punto di vista commerciale la Francia spinge ancora alla colonizzazione, oltre a concedere una raffineria al governatore di Creta. In India occidentale viene costruito il primo grande porto d'Asia, a Nouvelle Champagne (Kerala). Nel 1660 Colbert avvia innovazioni in campo esclusivamente economico, facendo costruire fabbriche in Picardia e Guascogna.
Morto Mazzarino, Luigi XIV, nel 1661, dopo aver minato la resistenza di Genova e Siena, corrompendo le alte cariche dello Stato, minacciando una sanguinosa invasione, facendo assassinare i comandanti di guarnigione più valorosi e promettendo grossi guadagni a mercanti, banchieri e ufficiali, con poche centinaia di uomini riesce a penetrare i luoghi del potere a Siena nell'aprile e a Genova in novembre.
Nonostante circoscritti ma eroici tentativi di rivolta della nobiltà, i possedimenti delle due Repubbliche passano alla corona francese. Da Siena Francia riceve, oltre la capitale, l'Emilia, Firenze e le Marche; da Genova, oltre alla Liguria (con il suo centro commerciale), la Lombardia, Romagna, Corsica e le due province del Mar Nero: Kaffa e Kerch.
In Italia solo lo Stato Pontificio è autonomo: Sicilia, Sardegna e Mantova (allagata nei possedimenti francesi) sono spagnole. Il resto è di Luigi XIV. Inoltre, per una grave crisi interna dell'Impero Ottomano, Smyrna, Antalya e Taurus si consegnano spontaneamente al Regno di Francia. Negli stessi anni, dal 1663 al 1669, grazie alle entrate sempre più copiose, vengono realizzati i centri di fabbricazione che Luigi aveva promesso agli italiani prima dell'annessione: un centro di lavorazione dei tessuti a Siena, raffinerie in Toscana, in Emilia e a Kaffa e una carpenteria a Kerch. Viene anche avviata la costruzione di una carpenteria in Meclemburgo.
Negli anni seguenti i successi diplomatici si succedono a quelli economici: nel '75 una raffineria in Ionia, un anno dopo un matrimonio reale con Inghilterra e uno con Polonia, e un centro di lavorazione in Lombardia. Nel 1678 alcuni coloni francesi scoprono l'oro nello Yukon (Alaska) e nel 1680 si verifica il successo diplomatico economicamente più vantaggioso della Storia di Francia: l'annessione diplomatica del Benin. Sedici province! Che comprendono il centro commerciale più importante d'Africa (a Lagos), due province produttrici d'oro, una di porcellane e quattro d'avorio. La reputazione internazionale della Francia è macchiata.
La situazione coloniale francese, nel giugno del 1680, vede lo stendardo con i gigli su 47 province in America del Nord, 29 in Africa e 3 in Asia.
Nei centri commerciali Colbert opera con cinque mercanti in Ile de France (529 ducati di giro d'affari e 91 alla Francia), idem nelle Fiandre (405, 81) riferimento per molte province nord-americane; e Meclemburgo (442, 62). Detiene il monopolio a Venezia (982, 219) il più grande e ricco mercato d'Europa, il cui bacino commerciale va dalla Tripolitania al Wurzburg e dal Baden a Sochi (Mar Nero); e a Genova (415, 126). Francia ha già tre mercanti a Lagos (Ivoria, 400, 88) e nei centri commerciali stranieri mantiene cinque mercanti in Andalusia (837, 197), due a Tago (359, 38), due ad Alessandria (595, 39) e due a Isfahan (385, 52). Il Moltiplicatore di Livello Commerciale è dello 0,87 (avendo livello 9 su 10).
Rispetto a quarant'anni prima la Francia e un po' meno aristocratica, il potere è meno accentrato, lo Stato mantiene una visione tradizionalistica, il libero scambio è al massimo del suo sviluppo.
Ancora in economia: nel 1682 Colbert apre un centro commerciale nello Yukon e nel maggio dell'anno dopo gli introiti mensili sono così distribuiti: Tasse 174,5; Merci 122,9; Commercio 100,3; Oro 26,1 per un totale di 424 ducati incassati circa; la manutenzione militare ne assorbe 38,2; l'inflazione è dello 0,8%.
Nella primavera dell'84 il centro di Lagos si è sviluppato in modo considerevole rispetto al momento dell'annessione del Benin. Il salto di livello commerciale ha provocato un aumento del giro d'affari da 400 ducati a 867 di quattro anni dopo. Avendone la Francia conquistato il monopolio, ne ricava 377 ducati all'anno.
Nel 1685 alcuni esploratori scoprono l'oro nella Guyana (America del Sud) e nell'89 è stipulato un patto di alleanza con Ucraina.
La situazione internazionale vede l'alleanza ormai consolidata di Spagna, Inghilterra, Portogallo e Stato Pontificio; l'alleanza di Austria (28 province), Russia, Colonia e Moldavia; e quella di Polonia e Svezia. La prima delle tre coalizioni è quasi sempre in pace, le ultime due si attaccano reciprocamente.
Il 6 aprile del 1707 avviene l'annessione diplomatica francese dell'Ucraina, di religione ortodossa (tre province: Crimea, Krementjug e Donetsk). I possedimenti francesi si insinuano, così, pericolosamente fra le province di Russia ad est e quelle a occidente di Moldavia e Polonia, che nel frattempo è entrata nell'alleanza con Austria.
All'inizio del '700 il territorio francese è suddiviso geograficamente in cinque entità (oltre alle colonie). Il territorio tradizionalmente francese fusosi con l'Italia, i territori del Mediterraneo orientale (Turchia meridionale ed ex colonie veneziane) i territori del Mar Nero (ex colonie genovesi e Ucraina), il Meclemburgo e la coppia di province Dalmazia e Bosnia (quest'ultima annessa diplomaticamente nel 1701). Tutta la storia futura del Regno di Francia sarà caratterizzata dal tentativo di unificare questi cinque tronconi in un unico grande corpo nazionale.