ragazzi..cos'è,un invito a nozze?
uhm..vediamo un po'..
Il processo di "popolarizzazione" dell'elettronica raggiunge il suo culmine con Switched-on Bach (1968) di Walter Carlos, una serie di trascrizioni per moog di partiture classiche. Saranno poi i Pink Floyd in A saucerful of secret (1968) e Ummagumma (1969) a dilatarsi in allucinate saghe interplanetarie e a fecondare i semi dello space rock, un genere di notevole fortuna soprattutto nella scena alternativa inglese nei primi anni '70. 1970-1974 -- La new-wave letteraria inglese e americana della fine degli anni '60 ispira molto gli Hawkwind, gruppo il cui sound rappresenta la quintessenza dello space rock. I contatti con la fantascienza proseguiranno e si arriverà a una collaborazione di Michael Moorcock con il gruppo. Nel 1970 alcuni allievi di Stockhausen si cimenteranno in esercizio elettro-rumoristi minimali. Erano nati i Kraftwerk, considerati i fondatori della pura elettronica pop. Dal 1973 (Ralf & Florian) trovaranno un originale stile robot
music che rimarrà inconfondibile, imitatissimo e immutabile fino ai giorni nostri (nel 2000 è uscito Expo2000). Da allora molti gruppi si cimenteranno nell'uso di abbinare strumenti elettronici ed elettracustici. In Germania soprattutto si forma una corrente (chiamata krautrock) che, al contrario dello space rock anglosassone si preoccuperà maggiormente del suono. Da menzionare soprattutto Tangerine Dream, Ash Ra Temple, Popol Vuh, i più tribali Amon Duul I, Faust e il più lirico Klaus Schulze. Fuori dalla terra germanica sono da menzionare i Soft Machine e Franco Battiato (anche lui allievo di Stockhausen) con LP come Fetus (1971, primo disco elettronico in Italia) e Clic (1974). Nello stesso periodo a San Francisco si formano i The Residents, sostenitori di una "teoria dell'oscurità" in base alla quale nessuno ha mai saputo chi si nascondesse sotto le loro maschere a forma di grosso occhio o teschio. I Residents possono essere considerati, insieme ai Negativeland, i progenitori del plagiarismo, la pratica, cioè di citare, campionare o copiare di sana pianta pezzi pop o rock; essi alternavano musica da show televisivi a siparietti melanconici utilizzando solo tecnologie elettroniche. Nel 1974 si formarono i Cabaret Voltaire, che presero il nome dal famoso circolo di Tristan Tzara degli anni 10 e si cimentarono in un'elettronica dadaista e minimale, per poi migrare (negli anni '80) a moduli più elettropop e danzeterecci. 1975-1979 -- Il 1975 è da considerarsi l'anno di nascita della musica industriale. In quell'anno Lou Reed registrava Metal Machine
Music, unica composizione elettronica per un'ora di rumore di un gruppo di amplificatori in serie modulati attraverso un rack di tremolo e riverbero. Un'opera granitica e concettuale, per quei tempi al limiti dell'ascoltabilità. Nello stesso anno si formavano i Throbbing Gristle di Genesis P-Orridge (ex
mail e body artist). I loro intenti erano quelli di shockare con la violenza dell'impatto visuale, concettuale e musicale attraverso rumori, estetiche nazi-militaresche, pornografia, ecc.). P-Orridge utilizza il termine "industriale", riconosce come guru William Burroughs, James G. Ballard e filosofi post-moderni come Michel Focault, Jean Baudrillard, Gilles Deleuze e Felix Guattari. I TG cominciarono in quegli anni ad incidere e suonare dal vivo le loro dissonanti improvvisazioni di puro rumore, spremendo al massimo le possibilità del sintetizzatore. Dalla fine degli anni '70 si moltiplicano i gruppi di non musicisti o ex musicisti che si cimentano in questo nuovo irriverente genere non rock. Monte Cazazza (amico di P-Orridge e inventore del termine "industriale" nel 1976) e gli SPK (che utilizzavano negli shows tubi di ferro e lanciafiamme) incidono LP noise dal '79. Nello stesso anno debuttano anche i Clock Dva con un'originale elettroacustica jazz; passeranno ben presto a una pura elettronica ipnotica e onirica. Già nel 1977 il duo newyorkese Suicide aveva tradotto il rock formato tradizionale in un linguaggio minimal-elettronico. Un esperimento avanti coi tempi che li tenne in solitudine, lontani per diverso tempo dai fermenti musicali degli anni successivi. Grazie a una tastiera e la voce noir di Alan Vega uniscono l'electrobeat con il rock'n'roll. 1980-1984 -- Nella parte precedente abbiamo raccontato la storia della musica elettronica dagli albori delle prime manifestazioni sonore artificiali del Futurismo, alle innovazioni dell'elettronica colta degli anni '50, e alle prime sperimentazioni electrorock dei '60. Fino a giungere alla nascita dell'electropop e della musica industriale negli anni '70, durante i quali si sono profilati nuovi scenari grazie alla nascita e lo sviluppo di due nuovi linguaggi: l'hip hop a New York e il punk a Londra. 1980-1984 -- Sul fronte electronoise i Throbbing Gristle (anche TG), creatori della musica industriale dalla metà degli anni '70, continuano a produrre i loro dischi d'improvvisazione di puro rumore utilizzando sia strumenti elettroacustici, sia sintetizzatori. Saranno attivi sotto questo nome fino al 1981, anno in cui si dividono in CTI e
Psychic TV, un progetto di "risveglio e riprogrammazione degli individui per la presa di coscienza del proprio sé". Esso fa capo al Temple Of the
Psychic Youth, un'entità concettuale che vuole creare una rete mondiale di sedi, pratica scarificazioni rituali e piercing rituali. Gli
Psychic TV pubblicano 23 lp dal vivo in 23 mesi. Oltre a loro si moltiplicano i gruppi di non musicisti o ex musicisti che si cimentano in questo nuovo genere. Abbiamo già introdotto Monte Cazazza, gli SPK e i Clock Dva (tutti debuttanti nel 1979); fra i tanti che producono dischi nel mondo anglosassone a partire dai primi anni '80 è d'obbligo menzionare Z'ev (forsennato percuotitore di bidoni), i
Test Department (politicamente schierati e primi sperimentatori di una certa industrialdance), Foetus (autori di forti miscele sonore che coniugano rock, elettronica e rumore industriale), i Coil (rumorismo moderato e ciclico con tendenze morbose) e The Hafler Trio (musicologi dell'elettronica noise, autori di ricerche sonore pseudocolte) tutti inizialmente legati da una forza d'irriverenza rivoluzionaria sia nella ricerca del suono che negli atteggiamenti. Una volta che gli industrialisti avevano allargato il concetto di musica si cimentarono nel noise anche alcuni provocatori concettuali, tra i quali Non (il californiano Boyd Rice), autore di inquietanti dischi di puro rumore che si potevano indifferentemente suonare a 16, 33, 45 o 78 giri, conditi con sinistre ideologie di stampo nazista e imperialista; i Whitehouse, ultranoise in cui pure frequenze sono impastate dalla voce delirante del britannico William Bennett con proclami filonazisti e sadisti; e The Haters, autore di rumore nonsense, con il pregio dell'ironia, che lo porta a concepire un disco senza solchi e palline di vinile. Tra immagini mistico-occultistiche e scenari apocalittici sono da segnalare i Current 93 (dal 1983) e l'eclettico Nurse With Wound (dal 1980), che passa in rassegna un po' tutti i sottogeneri electronoise. In Germania nascono gli Einstu"rzende Neubauten che si distinguono per uno stile personale, caratterizzato da pezzi ritmati suonati con materiali di scarto industriali, come vecchi elettrodomestici, seghe circolari, trapani, ferraglia, plastica, catene, ecc., orchestrati dalla voce dark/new wave del cantante Blixia. Forse la loro è la migliore interpretazione dello "spirito industriale". Dopo i primi album più grezzi e sperimentali, riuscirono a rinnovarsi coniugando la melodia alla ricerca. In tutta Europa le manifestazioni di musica industriale si moltiplicano grazie allo sviluppo del tape
network che diffuse nella rete underground mondiale tutti gli artisti "da stanza", cioè che registravano in casa i propri lavori di sperimentazione noise su cassetta con un semplice mixer a 4 piste. Ma pochi uscirono da questo circuito sotterraneo: da citare in Gran Bretagna i Nocturnal Emissions, in Francia gli Etant Donnes (minimali del rumore dal "vero"), in Spagna gli Esplendor Geometrico.
Mentre i Kraftwerk e i Cabaret Voltaire continuano e intensificano la loro produzione electropop, ben presto saranno intraprese tre direzioni ben distinte: i Soft Cell (dal 1980), che si orientano sul lato più noir e sulle atmosfere new romantic, gli Human League (dal 1980), verso la "sci-fi di serie B", e i Depeche Mode (dal 1981), inizialmente più solari e disimpegnati. Dopo una breve incursione nel soul elettronico più commerciale (Heaven 17, Yazoo, ABC), l'ultima fiammata del technopop è dei New Order e risale al 1983. Dopodiché il genere così orecchiabile diventa appetitoso per l'industria discografica che lo fagocita in poco tempo (grazie soprattutto a discografici come Stock, Aitken & Waterman e Claudio Cecchetto). Parallelamente, sulla scia dell'electrobeat dei Suicide, saranno i DAF a raccoglierne l'eredità, producendo, dal 1981, pezzi dai suoni sintetici, molto meccanici e concreti, talmente innovativi che sarebbero diventati un genere: l'electronic body music, che troverà terreno fertile soprattutto in Belgio, Canada e Stati Uniti. 1985-1990 -- La seconda metà degli anni '80 vede una graduale trasformazione della scena industrialnoise (che sarà designato powernoise o powerelectronics per distinguerlo dalla proliferazione di "noise" e di "industrial music"). Molti degli artisti della prima ora cambiano via e passano a moduli ambient (Einstu"rzende Neubauten), groove (Cabaret Voltaire, Test Department), elettronici e ipnotici (Clock Dva), o a operas di elettronica marziale (Laibach). Gli artisti nati in questi anni sono inevitabilmente "contaminati" da altri generi: innanzitutto dalla trasformazione dell'elettronica, grazie alla disponibilità a basso costo di nuove tecnologie, inoltre dalla mai sopita dialogica con il rock, anch'esso in continua evoluzione. In Italia i Sigillum S, M.T.T., Eraldo Bernocchi, Sshe Retina Stimulants e Iugula-Thor riescono a emergere dall'oscuro mondo del tape (e sono attivi ancor oggi) e a sondare generi più ambient e ritmici. Mentre gli Officine Schwartz sono più legati a una concezione teatrale che rappresenta i ritmi e i suoni della contemporanea civiltà industriale. Anche i torinesi CCC CNC NCN ( qui gioco in casa..)hanno l'obiettivo di superare il momento prettamente musicale verso la performance.
il resto,alla prox puntata..
buon ascolto