Kraut-rock....l'elettronica "alla tedesca".

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mirkosv@ro
00giovedì 14 aprile 2005 20:44
La musica elettronica intesa come rivoluzione sonora e concettuale delle strutture canoniche del rock’n’roll nasce a Colonia nel 1951, quando HERBERT EIMERT fonda la prima scuola ufficiale di MUSICA ELETTRONICA.
Negli stessi anni, sempre a Colonia, la Radio di Stato metteva a disposizione le sue apparecchiature analogiche, perlopiù modulatori ed oscillatori, per le sperimentazioni di KARLHEINZ STOCKHAUSEN.
Un decennio di sperimentazioni portò alla realizzazione di congegni per l’effettistica analogica ed il trattamento dei nastri magnetici di dimensioni via via più ridotte, finchè nel 1964 ROBERT MOOG mette a punto il primo sintetizzatore destinato alla produzione di serie: il moog ha dimensioni ragionevolmente contenute e può essere facilmente affiancato alla strumentazione tradizionale delle rock-bands.
Nel 1964 inizia ad essere prodotto anche il mellotron, una sorta di antenato del campionatore, che suona spezzoni di nastro registrato. Ben presto i sintetizzatori vengono dotati del sequencer, un sistema che permette la memorizzazione dei suoni e li ripete in una sequenza prestabilita.
La diffusione commerciale di questi nuovi strumenti permette all’elettronica di uscire dal suo originario rango di musica d’elite ed apre la strada ad una folta schiera di rock-bands che si avventurano nella ricerca avanguardistica di una nuova sintassi musicale.
L’era della modernità aerospaziale, della grande industrializzazione, delle nuove reti della mobilità metropolitana, della corsa agli armamenti nucleari, della rivoluzione informatica, questa nuova era ha finalmente trovato il suo lessico musicale proprio, fatto dei suoi suoni e dei i suoi rumori.
Il rock letterario, epico, classico o barocco sarà rapidamente scalzato via dalla portata rivoluzionaria delle nuove ricerche musicali, che metteranno in discussione profondamente il senso ed il fine della musica rock, e riscriveranno persino il ruolo tradizionale del musicista rock.




[Modificato da mirkosv@ro 14/04/2005 20.49]

DIRO©
00giovedì 14 aprile 2005 21:10
una lettura molto interessante. Grazie
-Vertigo-
00giovedì 14 aprile 2005 21:41
NEU! (1972)
Tre lettere seguite da un punto esclamativo... Disco dal titolo davvero emblematico considerando l'argomento di questo thread.
6 lunghi brani iperrealistici, psichedelici, cosmici, industriali, espressionistici.
Album storico, che ha fatto scuola.
Obbligatorio l'acquisto o quantomeno l'ascolto per qualsiasi amante della Musica.





mirkosv@ro
00giovedì 14 aprile 2005 21:46
Re: NEU! (1972)

Scritto da: -Vertigo- 14/04/2005 21.41







il mio kraut-rock preferito...qualche volta mi capita di preferirli persino ai mitici Kraftwerk...[SM=x125634]

-Vertigo-
00giovedì 14 aprile 2005 21:54
Re: Re: NEU! (1972)

Scritto da: mirkosv@ro 14/04/2005 21.46


il mio kraut-rock preferito...qualche volta mi capita di preferirli persino ai mitici Kraftwerk...[SM=x125634]




Probabilmente preferisco questa nuova formazione.
E forse anche questo è il mio preferito, uno di quei classici dischi da isola deserta. Poi adoro quando nei dischi vi sono i riferimenti colti, tipo quello a Gluck.
mirkosv@ro
00giovedì 14 aprile 2005 22:02
Re: Re: Re: NEU! (1972)

Scritto da: -Vertigo- 14/04/2005 21.54
Probabilmente preferisco questa nuova formazione.
E forse anche questo è il mio preferito, uno di quei classici dischi da isola deserta.



sulla mia isola, un disco dei NEU! lo porto di sicuro.
Probabilmente, rispetto ai Kraftwerk sono meno freddi, più lirici. Ma i Kraftwerk sono stati maggiormente seminali.
-Vertigo-
00giovedì 14 aprile 2005 22:09
Re: Re: Re: Re: NEU! (1972)

Scritto da: mirkosv@ro 14/04/2005 22.02


sulla mia isola, un disco dei NEU! lo porto di sicuro.
Probabilmente, rispetto ai Kraftwerk sono meno freddi, più lirici. Ma i Kraftwerk sono stati maggiormente seminali.



Già, difficilissimo scegliere tra i due gruppi, poi parte dei Kraftwerk è addirittura "contenuta" nella formazione Neu.



[Modificato da -Vertigo- 14/04/2005 22.12]

|shady|
00venerdì 15 aprile 2005 00:06
Re: NEU! (1972)

Scritto da: -Vertigo- 14/04/2005 21.41
Tre lettere seguite da un punto esclamativo... Disco dal titolo davvero emblematico considerando l'argomento di questo thread.
6 lunghi brani iperrealistici, psichedelici, cosmici, industriali, espressionistici.
Album storico, che ha fatto scuola.
Obbligatorio l'acquisto o quantomeno l'ascolto per qualsiasi amante della Musica.








E' tutto ciò che ho di questo genere ma almeno è un inizio.

[Modificato da |shady| 15/04/2005 0.07]

jerva05
00venerdì 15 aprile 2005 09:49
interessante, non lo sapevo, pensavo che la musica elettronica era nata in USA. [SM=x125662]

cmq voi 2 parlate di gruppi che io non ho mai sentito nominare.

[Modificato da jerva05 15/04/2005 9.49]

Asgeir Mickelson
00venerdì 15 aprile 2005 15:46
Buone notizie.

In queste settimane sto cercando e trovando molti dischi di Kraut-rock.

Ashra, Ash-Ra Tempel, Faust, Can, Popol Vuh, anche mischiato al prog e alla Cosmic. [SM=x125620]
-Vertigo-
00sabato 16 aprile 2005 10:41
Re: Re: NEU! (1972)

Scritto da: |shady| 15/04/2005 0.06


E' tutto ciò che ho di questo genere ma almeno è un inizio.



Ottimo inizio!
Fossi in te mi cimenterei subito col disco successivo, NEU! 2 (1973). Altro capolavoro obbligatorio!
[SM=x125629]


ps
piccola curiosità per i jacksoniani: nel disco è presente "Gedenkminute" ("minuto di commemorazione"), pezzo fatto di vento e rintocchi minacciosi di campane, che MJ utilizzava all'inizio del Dangerous Tour prima di saltare fuori dalla botola.

mrathlon900
00lunedì 18 aprile 2005 00:37
Re: NEU! (1972)

Scritto da: -Vertigo- 14/04/2005 21.41
Tre lettere seguite da un punto esclamativo... Disco dal titolo davvero emblematico considerando l'argomento di questo thread.
6 lunghi brani iperrealistici, psichedelici, cosmici, industriali, espressionistici.
Album storico, che ha fatto scuola.
Obbligatorio l'acquisto o quantomeno l'ascolto per qualsiasi amante della Musica.








oggi è domenica, giorno adatto all'ascolto di nuove esperienze.
così ho ascoltato NEU! e da questo primo ascolto fin ora ho notato:
Alcune ottime sonorità, buone idee, alcune inutili prolissità, molti effetti avveneristici, molte atmosfere horror revocate e tante tante..cose ancora da capire..
mrathlon900
00lunedì 18 aprile 2005 00:38
Negativland tra i pezzi piu interessanti...
mirkosv@ro
00lunedì 18 aprile 2005 08:33
Re: Re: NEU! (1972)

Scritto da: mrathlon900 18/04/2005 0.37
Alcune ottime sonorità, buone idee, alcune inutili prolissità, molti effetti avveneristici, molte atmosfere horror revocate e tante tante..cose ancora da capire..



buone idee [SM=x125611] alcune inutili prolissità[SM=x125625] molti effetti avveneristici [SM=x125645] molte atmosfere horror revocate [SM=x125650]

chiarisci Boss, se possibile, perchè non si capisce quale disco tu abbia ascoltato. [SM=x125591]
mrathlon900
00lunedì 18 aprile 2005 15:01
Re: Re: Re: NEU! (1972)

Scritto da: mirkosv@ro 18/04/2005 8.33


buone idee [SM=x125611] alcune inutili prolissità[SM=x125625] molti effetti avveneristici [SM=x125645] molte atmosfere horror revocate [SM=x125650]

chiarisci Boss, se possibile, perchè non si capisce quale disco tu abbia ascoltato. [SM=x125591]



ho poco tempo adesso ma....mi spiegherò ![SM=x125595]
Asgeir Mickelson
00lunedì 18 aprile 2005 19:03
NEU!
Quanti dischi han fatto uscire? Io ho solo "1", "2" e "75" [SM=x125611]
|shady|
00lunedì 18 aprile 2005 23:27
Ma io ho la possibilità di trovarvi su qualche peer2peer?
Asgeir Mickelson
00lunedì 18 aprile 2005 23:50
Re:

Scritto da: |shady| 18/04/2005 23.27
Ma io ho la possibilità di trovarvi su qualche peer2peer?

certamente! [SM=x125585]

ma ricorda che è illegale per via della Legge Urbani sul diritto d'autore e blablabla... [SM=x125619] [SM=x125620]
-Vertigo-
00martedì 19 aprile 2005 00:12
Re: NEU!

Scritto da: Asgeir Mickelson 18/04/2005 19.03
Quanti dischi han fatto uscire? Io ho solo "1", "2" e "75" [SM=x125611]




Rother e Dinger ruppero dopo l'album "'75", per poi registrare insieme altro materiare negli anni '80, ma uscito solo nel 1996 col titolo di Neu! 4.
lion in a cage
00martedì 19 aprile 2005 16:51
ragazzi..cos'è,un invito a nozze?
uhm..vediamo un po'..
Il processo di "popolarizzazione" dell'elettronica raggiunge il suo culmine con Switched-on Bach (1968) di Walter Carlos, una serie di trascrizioni per moog di partiture classiche. Saranno poi i Pink Floyd in A saucerful of secret (1968) e Ummagumma (1969) a dilatarsi in allucinate saghe interplanetarie e a fecondare i semi dello space rock, un genere di notevole fortuna soprattutto nella scena alternativa inglese nei primi anni '70. 1970-1974 -- La new-wave letteraria inglese e americana della fine degli anni '60 ispira molto gli Hawkwind, gruppo il cui sound rappresenta la quintessenza dello space rock. I contatti con la fantascienza proseguiranno e si arriverà a una collaborazione di Michael Moorcock con il gruppo. Nel 1970 alcuni allievi di Stockhausen si cimenteranno in esercizio elettro-rumoristi minimali. Erano nati i Kraftwerk, considerati i fondatori della pura elettronica pop. Dal 1973 (Ralf & Florian) trovaranno un originale stile robot music che rimarrà inconfondibile, imitatissimo e immutabile fino ai giorni nostri (nel 2000 è uscito Expo2000). Da allora molti gruppi si cimenteranno nell'uso di abbinare strumenti elettronici ed elettracustici. In Germania soprattutto si forma una corrente (chiamata krautrock) che, al contrario dello space rock anglosassone si preoccuperà maggiormente del suono. Da menzionare soprattutto Tangerine Dream, Ash Ra Temple, Popol Vuh, i più tribali Amon Duul I, Faust e il più lirico Klaus Schulze. Fuori dalla terra germanica sono da menzionare i Soft Machine e Franco Battiato (anche lui allievo di Stockhausen) con LP come Fetus (1971, primo disco elettronico in Italia) e Clic (1974). Nello stesso periodo a San Francisco si formano i The Residents, sostenitori di una "teoria dell'oscurità" in base alla quale nessuno ha mai saputo chi si nascondesse sotto le loro maschere a forma di grosso occhio o teschio. I Residents possono essere considerati, insieme ai Negativeland, i progenitori del plagiarismo, la pratica, cioè di citare, campionare o copiare di sana pianta pezzi pop o rock; essi alternavano musica da show televisivi a siparietti melanconici utilizzando solo tecnologie elettroniche. Nel 1974 si formarono i Cabaret Voltaire, che presero il nome dal famoso circolo di Tristan Tzara degli anni 10 e si cimentarono in un'elettronica dadaista e minimale, per poi migrare (negli anni '80) a moduli più elettropop e danzeterecci. 1975-1979 -- Il 1975 è da considerarsi l'anno di nascita della musica industriale. In quell'anno Lou Reed registrava Metal Machine Music, unica composizione elettronica per un'ora di rumore di un gruppo di amplificatori in serie modulati attraverso un rack di tremolo e riverbero. Un'opera granitica e concettuale, per quei tempi al limiti dell'ascoltabilità. Nello stesso anno si formavano i Throbbing Gristle di Genesis P-Orridge (ex mail e body artist). I loro intenti erano quelli di shockare con la violenza dell'impatto visuale, concettuale e musicale attraverso rumori, estetiche nazi-militaresche, pornografia, ecc.). P-Orridge utilizza il termine "industriale", riconosce come guru William Burroughs, James G. Ballard e filosofi post-moderni come Michel Focault, Jean Baudrillard, Gilles Deleuze e Felix Guattari. I TG cominciarono in quegli anni ad incidere e suonare dal vivo le loro dissonanti improvvisazioni di puro rumore, spremendo al massimo le possibilità del sintetizzatore. Dalla fine degli anni '70 si moltiplicano i gruppi di non musicisti o ex musicisti che si cimentano in questo nuovo irriverente genere non rock. Monte Cazazza (amico di P-Orridge e inventore del termine "industriale" nel 1976) e gli SPK (che utilizzavano negli shows tubi di ferro e lanciafiamme) incidono LP noise dal '79. Nello stesso anno debuttano anche i Clock Dva con un'originale elettroacustica jazz; passeranno ben presto a una pura elettronica ipnotica e onirica. Già nel 1977 il duo newyorkese Suicide aveva tradotto il rock formato tradizionale in un linguaggio minimal-elettronico. Un esperimento avanti coi tempi che li tenne in solitudine, lontani per diverso tempo dai fermenti musicali degli anni successivi. Grazie a una tastiera e la voce noir di Alan Vega uniscono l'electrobeat con il rock'n'roll. 1980-1984 -- Nella parte precedente abbiamo raccontato la storia della musica elettronica dagli albori delle prime manifestazioni sonore artificiali del Futurismo, alle innovazioni dell'elettronica colta degli anni '50, e alle prime sperimentazioni electrorock dei '60. Fino a giungere alla nascita dell'electropop e della musica industriale negli anni '70, durante i quali si sono profilati nuovi scenari grazie alla nascita e lo sviluppo di due nuovi linguaggi: l'hip hop a New York e il punk a Londra. 1980-1984 -- Sul fronte electronoise i Throbbing Gristle (anche TG), creatori della musica industriale dalla metà degli anni '70, continuano a produrre i loro dischi d'improvvisazione di puro rumore utilizzando sia strumenti elettroacustici, sia sintetizzatori. Saranno attivi sotto questo nome fino al 1981, anno in cui si dividono in CTI e Psychic TV, un progetto di "risveglio e riprogrammazione degli individui per la presa di coscienza del proprio sé". Esso fa capo al Temple Of the Psychic Youth, un'entità concettuale che vuole creare una rete mondiale di sedi, pratica scarificazioni rituali e piercing rituali. Gli Psychic TV pubblicano 23 lp dal vivo in 23 mesi. Oltre a loro si moltiplicano i gruppi di non musicisti o ex musicisti che si cimentano in questo nuovo genere. Abbiamo già introdotto Monte Cazazza, gli SPK e i Clock Dva (tutti debuttanti nel 1979); fra i tanti che producono dischi nel mondo anglosassone a partire dai primi anni '80 è d'obbligo menzionare Z'ev (forsennato percuotitore di bidoni), i Test Department (politicamente schierati e primi sperimentatori di una certa industrialdance), Foetus (autori di forti miscele sonore che coniugano rock, elettronica e rumore industriale), i Coil (rumorismo moderato e ciclico con tendenze morbose) e The Hafler Trio (musicologi dell'elettronica noise, autori di ricerche sonore pseudocolte) tutti inizialmente legati da una forza d'irriverenza rivoluzionaria sia nella ricerca del suono che negli atteggiamenti. Una volta che gli industrialisti avevano allargato il concetto di musica si cimentarono nel noise anche alcuni provocatori concettuali, tra i quali Non (il californiano Boyd Rice), autore di inquietanti dischi di puro rumore che si potevano indifferentemente suonare a 16, 33, 45 o 78 giri, conditi con sinistre ideologie di stampo nazista e imperialista; i Whitehouse, ultranoise in cui pure frequenze sono impastate dalla voce delirante del britannico William Bennett con proclami filonazisti e sadisti; e The Haters, autore di rumore nonsense, con il pregio dell'ironia, che lo porta a concepire un disco senza solchi e palline di vinile. Tra immagini mistico-occultistiche e scenari apocalittici sono da segnalare i Current 93 (dal 1983) e l'eclettico Nurse With Wound (dal 1980), che passa in rassegna un po' tutti i sottogeneri electronoise. In Germania nascono gli Einstu"rzende Neubauten che si distinguono per uno stile personale, caratterizzato da pezzi ritmati suonati con materiali di scarto industriali, come vecchi elettrodomestici, seghe circolari, trapani, ferraglia, plastica, catene, ecc., orchestrati dalla voce dark/new wave del cantante Blixia. Forse la loro è la migliore interpretazione dello "spirito industriale". Dopo i primi album più grezzi e sperimentali, riuscirono a rinnovarsi coniugando la melodia alla ricerca. In tutta Europa le manifestazioni di musica industriale si moltiplicano grazie allo sviluppo del tape network che diffuse nella rete underground mondiale tutti gli artisti "da stanza", cioè che registravano in casa i propri lavori di sperimentazione noise su cassetta con un semplice mixer a 4 piste. Ma pochi uscirono da questo circuito sotterraneo: da citare in Gran Bretagna i Nocturnal Emissions, in Francia gli Etant Donnes (minimali del rumore dal "vero"), in Spagna gli Esplendor Geometrico.
Mentre i Kraftwerk e i Cabaret Voltaire continuano e intensificano la loro produzione electropop, ben presto saranno intraprese tre direzioni ben distinte: i Soft Cell (dal 1980), che si orientano sul lato più noir e sulle atmosfere new romantic, gli Human League (dal 1980), verso la "sci-fi di serie B", e i Depeche Mode (dal 1981), inizialmente più solari e disimpegnati. Dopo una breve incursione nel soul elettronico più commerciale (Heaven 17, Yazoo, ABC), l'ultima fiammata del technopop è dei New Order e risale al 1983. Dopodiché il genere così orecchiabile diventa appetitoso per l'industria discografica che lo fagocita in poco tempo (grazie soprattutto a discografici come Stock, Aitken & Waterman e Claudio Cecchetto). Parallelamente, sulla scia dell'electrobeat dei Suicide, saranno i DAF a raccoglierne l'eredità, producendo, dal 1981, pezzi dai suoni sintetici, molto meccanici e concreti, talmente innovativi che sarebbero diventati un genere: l'electronic body music, che troverà terreno fertile soprattutto in Belgio, Canada e Stati Uniti. 1985-1990 -- La seconda metà degli anni '80 vede una graduale trasformazione della scena industrialnoise (che sarà designato powernoise o powerelectronics per distinguerlo dalla proliferazione di "noise" e di "industrial music"). Molti degli artisti della prima ora cambiano via e passano a moduli ambient (Einstu"rzende Neubauten), groove (Cabaret Voltaire, Test Department), elettronici e ipnotici (Clock Dva), o a operas di elettronica marziale (Laibach). Gli artisti nati in questi anni sono inevitabilmente "contaminati" da altri generi: innanzitutto dalla trasformazione dell'elettronica, grazie alla disponibilità a basso costo di nuove tecnologie, inoltre dalla mai sopita dialogica con il rock, anch'esso in continua evoluzione. In Italia i Sigillum S, M.T.T., Eraldo Bernocchi, Sshe Retina Stimulants e Iugula-Thor riescono a emergere dall'oscuro mondo del tape (e sono attivi ancor oggi) e a sondare generi più ambient e ritmici. Mentre gli Officine Schwartz sono più legati a una concezione teatrale che rappresenta i ritmi e i suoni della contemporanea civiltà industriale. Anche i torinesi CCC CNC NCN ( qui gioco in casa..)hanno l'obiettivo di superare il momento prettamente musicale verso la performance.
il resto,alla prox puntata..
buon ascolto
mirkosv@ro
00martedì 19 aprile 2005 20:38
ottima lettura...ma specifichiamo sempre per correttezza la fonte e/o l'autore: il file integrale si può anche scaricare a questo indirizzo:

www.fantascienza.net/kremo/elettronica1.rtf

[SM=x125620]
Asgeir Mickelson
00martedì 19 aprile 2005 22:50
Re: Re: NEU!

Scritto da: -Vertigo- 19/04/2005 0.12



Rother e Dinger ruppero dopo l'album "'75", per poi registrare insieme altro materiare negli anni '80, ma uscito solo nel 1996 col titolo di Neu! 4.

quindi, solo 4, grazie dell'info! [SM=x125585]
Asgeir Mickelson
00martedì 19 aprile 2005 22:53
Re:

Scritto da: lion in a cage 19/04/2005 16.51
ragazzi..cos'è,un invito a nozze?
uhm..vediamo un po'..
Il
il resto,alla prox puntata..
buon ascolto

grande!!! [SM=x125596]
lion in a cage
00mercoledì 20 aprile 2005 17:10
mirko..la discussione è frutto di un collage che ho assemblato dopo una precedente conversazione in un altro forum,con altri fedeli adepti dell'elettronica.
(a proposito...ho riportato un po' di sensazioni epidermiche che scaturiscono dall'ascolto dei clock dva,dopo piu' di 20anni,nella sezione delle recensioni)
non sapevo del sito,e ti ringrazio per avermelo linkato.
in genere virgoletto sempre le citazioni..
sorry
-Vertigo-
00lunedì 25 aprile 2005 22:56
In questi giorni sto riascoltando tutti i dischi dei Kraftwerk!
Non so perchè, ma quando ascolto le opere teutoniche sento un po' di nostalgia... un passato che non è il mio ma mi appartiene lo stesso... strana sensazione.



[SM=x125607]

Trans Europa Express
Trans Europa Express

Rendez-vous auf den Champs Elysees
Verlass Paris am Morgen mit dem TEE

In Wien sitzen wir im Nachtcafe
Direkt Verbindung TEE

Wir laufen 'rein in Düsseldorf City
Und treffen Iggy Pop und David Bowie

Trans Europa Express


Asgeir Mickelson
00lunedì 25 aprile 2005 23:29
Ho ascoltato un'antologia di Stockhausen di sfuggita.

L'ho trovata ipnotica, sfuggente, a tratti incomprensibile.[SM=x125642]
-Vertigo-
00martedì 26 aprile 2005 00:49
Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 25/04/2005 23.29
Ho ascoltato un'antologia di Stockhausen di sfuggita.

L'ho trovata ipnotica, sfuggente, a tratti incomprensibile.[SM=x125642]




Potresti dirmi a quale antologia ti riferisci? magari me la procuro anche io.
Asgeir Mickelson
00martedì 26 aprile 2005 01:12
Re: Re:

Scritto da: -Vertigo- 26/04/2005 0.49



Potresti dirmi a quale antologia ti riferisci? magari me la procuro anche io.

si kiama "Elektronische Musik" ed è un riassunto dei lavori tra il 1952 e il 1960.[SM=x125585]

Tieni conto che l'ho trovato dal p2... ehm, a negozio![SM=x125588]
mirkosv@ro
00mercoledì 4 maggio 2005 23:29
Re: Re: Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 26/04/2005 1.12
si kiama "Elektronische Musik" ed è un riassunto dei lavori tra il 1952 e il 1960.[SM=x125585]



ho ascoltato questa raccolta giorni fa... a me è piaciuta parecchio, l'ho trovata molto avanti per quei tempi (nei '50 l'America ascoltava Elvis!)anche se, capisco, alcuni esperimenti possono non convincere per vià del loro aspetto poco "musicale".
-Vertigo-
00giovedì 5 maggio 2005 01:07
EINSTURZENDE NEUBAUTEN
Colossali! [SM=x125589]


Adoro innanzitutto questi tre lavori!


Zeichnungen das Patienten O.T. (1983)


Halber Mensch (1985)


Fünf Auf Der Nach Oben Offenen Richterskala (1987)



Il loro sito ufficiale:
www.neubauten.org




[Modificato da -Vertigo- 05/05/2005 1.10]

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