comeunaeco
00martedì 16 maggio 2006 16:47
Giostra fosforescente di stramate endofasie
su prati di memoria vorticosa
scarabei d’oro passeggiano lenti
sull’orlo sfrangiato di pentagrammi
fitti di crome e di biscrome da infilare
nella cruna del giorno
a disegnare
arabeschi e concerti di natura.
Refolo d'ansia su pensieri arsi dal sole.
Scintilla dal fondo ultima nota,
emerge a pelo d’acqua, galleggia,
scocca su afa meridiana di salino
e sulle labbra
amaro il sapore del risveglio.
Es-propri lungo gittate di stelle
a perdersi
ai margini di costellazioni mute di luce
dove credere o non credere a promesse
di zingaro senza patria e chiese
è sordo rimbombo di profumi
nel cavo di conchiglia assiderata.
T.F.
merlino celtic
00martedì 16 maggio 2006 18:34
Fantasìa a...360 gradi! Ogni verso un rebus da interpretare e coniugare.Armonica nel suo insieme.Leggo di "biscrome".Musicista?
Credo di si...
Piaciuta.
Giorgio
GocciaDiParadiso
00martedì 16 maggio 2006 19:26
CARA IDEA
sarebbe da quotare tutta... la chiusa è splendida!
Davvero Brava amica .... una poesia da leggere e ri-leggere x sentire anche l'ultima nota
magda
lemieparole
00mercoledì 17 maggio 2006 11:07
molto interessante ed originale...ti dirò: mi è piaicuta
principe delle stelle
00domenica 21 maggio 2006 10:49
+CRICRI+
00domenica 21 maggio 2006 12:13
Molto particolari gli arabeschi e le stelle, quello zingaro mi ha ricordato mio marito.
Cris