Presto la pillola anti celiachia

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isa69
00martedì 19 aprile 2005 01:41

Glutine: proteina blocca la tossicità
Fra breve tempo basterà una semplice pastiglia da assumere prima di pranzo e il pane e la pasta potranno tornare sulla tavola di chi è affetto da celiachia: il farmaco sarà infatti in grado di bloccare l'effetto tossico che ha il glutine su chi è affetto da questa malattia. Il traguardo sembra vicino: il prossimo anno inizieranno infatti i test sull’uomo e nel giro di dodici mesi la pillola anti-celiachia potrebbe vedere la luce. L'annuncio è stato fatto a Firenze al Congresso mondiale sulla celiachia.




La celiachia, determinata da un'intolleranza permanente al glutine, sostanza contenuta nella farina, colpisce in Italia circa 55 mila persone ma, in realtà, sono oltre mezzo milione gli italiani che non sanno di essere malati. Secondo il presidente Aic Adriano Pucci, due sono le principali cause della mancata diagnosi di questa patologia: la scarsa conoscenza della malattia e la difficoltà a riconoscere i soggetti a rischio dovuta alla possibile assenza di sintomi.

Ora però la soluzione sembra davvero vicina: uno studio condotto negli Usa dall'equipe di Alessio Fasano, direttore del Mucosal Biology Research Centre all'Universita' del Maryland, e recentemente pubblicato sulla rivista internazionale 'Proceedings of National Academy of Science', ha infatti scoperto una proteina in grado di bloccare la tossicità del glutine impedendo il suo ingresso nella parete intestinale. I ricercatori hanno infatti dimostrato l'effettiva capacità di alcune molecole di bloccare negli animali da laboratorio l'aumento di permeabilità intestinale indotta dal glutine, aprendo la strada alla sperimentazione sull'uomo.

I celiaci sono costretti a una dieta rigorosa, che mette al bando numerosi alimenti: dalla pasta al pane ai biscotti, ma anche le salse e tutto ciò che può contenere la farina. I sintomi della malattia (vomito, diarrea, perdita di peso) nascondono difetti di malassorbimento intestinale degli alimenti e provocano di conseguenza gravi complicanze. Da qui l'idea di una pillola per i celiaci, contenente un inibitore di una proteina, la zonulina, in modo da evitare il contatto tra questa sostanza e le cellule intestinali. La zonulina, ha spiegato Fasano, "è una specie di chiave che apre nella parete intestinale le porte tra le cellule che formano una barriera contro gli attacchi esterni”. I celiaci perdono questa caratteristica proprio perché producono troppa zonulina. “In questo modo, ha sottolineato il ricercatore, si impedisce il passaggio di glutine nel corpo, la successiva reazione immunitaria e quindi il danno alla mucosa intestinale”.

Intanto sta facendo più concreta anche la speranza per la messa a punto di un vaccino contro la celiachia. Il vaccino dovrebbe agire su due diversi fronti: prevenire il manifestarsi della celiachia nei bambini, mentre nei soggetti già colpiti dovrebbe bloccare la patologia. Lo ha affermato uno dei massimi esperti mondiali del campo, Robert Anderson, direttore del Dipartimento di microbiologia e immunologia all'Università di Melbourne. Per il vaccino, ha tenuto a precisare l'esperto, "saranno necessari ancora degli anni, ma gli studi che stiamo effettuando sono a buon punto e nell'arco dei prossimi tre anni dovrebbero avere inizio in Australia le sperimentazioni cliniche sull'uomo".

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