Non arrivò.
Facciamo così, siccome mi fa fatica scrivere la stessa storia ottocento volte la piazzo direttamente qui, così chi vuole legge e vaffanculo.
Buona lettura.
C'era una volta, tanto tempo fa, nella lontana e scorsa estate, una femmina che si chiamava annina.
Questa simpatica femmina era (ed è tutt'oggi) la migliore dell'universo e decise di dedicare un pò del suo preziosissimo tempo alla cura dei cani randagi.
Così insieme ad altri volontari andava nelle varie città italiane a raccogliere i cani randagi dalla strada per portarli alle persone che li avrebbero adottati.
Nel frattempo, parlando sul forum, conobbe un tizio di roma e tra se e se la femmina pensò:"Metti caso che è fico, sarebbe un'occasione buttata nel cesso sennò!".
Quindi una volta che lei capitò a roma per prelevare dei quadrupedi disse al tale tizio che aveva del tempo per vedersi, i due si incontrarono ma la povera femmina ebbe un'amara sorpresa.
Il maschio in questione era alto un metro e due centimetri ed era più negro di un negro vero.
Simpatico si, ma nano e negro insieme era troppo.
Quindi una volta finito di mangiare i due si salutarono e lei torno per la sua strada.
Nel tempo hanno continuato a parlare di puttanate forumistiche e musicali fino a quando il coglione decise di postare l'unica foto seria che la femmina aveva fatto da dieci anni a questa parte (infatti era rinomato il suo odio per le foto serie, dato che non ne faceva altro che di demenziali...).
Una volta fatta questa geniale mossa la femmina si ritrovò "addosso" la sborra di variate persone (anche se la cosa le procurò immenso dolore intercostale) e il coglione insisteva pure per fare ancora di più la figura del mongoloide/cretino/mentecatto.
Adesso lui non sta molto più simpatico alla scaltra femmina.
La disdetta dell'amara vicenda è che adesso chiunque può pensare che il tutto stia accadendo ora o che comunque sia accaduto da poco, quando invece risale ormai al paleolitico.
La femmina comunque non si dette pervinta e continuò a farsi i cazzi (eheheh) suoi.
E visse felice e contenta.
PS:Per tutelarsi la femmina si recò da un notaio per vidimare una scrittura privata in cui affermava che da quel momento in poi avrebbe donato il suo fiore solo a maschi che avrebbero superato il metro e ottanta di altezza e che non fossero costretti a viaggiare con un'insegnante di sostegno, di contro sarebbe incorsa in infibulazione pubblica.
E visse felice e contenta.