Ci sono due testi importanti per capire questo. Uno è il salmo78, 67-68:Traduzione italiana | Versione ebraica |
Ripudiò le tende di Giuseppe, | Rifiutò le tende di Giuseppe |
non scelse la tribù di Efraim; | e la tribù di Efraim non scelse |
ma elesse la tribù di Giuda, | e scelse la tribù di Giuda |
il monte Sion che egli ama. | il monte Sion che egli ama. |
E’ evidente che qui si sta parlando di Israele, e Israele è fatto dalla tribù di Giuda, di Efraim, di Manasse, ecc. Qui però si vuole dire che c’è una scelta particolare nei confronti di Giuda, perché Giuda è il territorio in cui c’è Gerusalemme e in cui c’è il monte Sion, quindi c’è questa scelta perché è sul monte Sion che Dio entra nel Tempio e quindi pone nel Tempio la sua dimora. E’ evidentissimo che in questo testo non si vuole dire che Dio ha rifiutato qualcuno.
Ma la versione ebraica dice proprio che Dio sceglie Giuda e non sceglie Giuseppe, proprio come nel nostro testo guarda un’offerta, non guarda l’altra. Se Dio sceglie Giuda vuol dire che non sceglie Giuseppe, inevitabilmente, perché se sceglie di abitare in Sion sceglie Giuda e non sceglie Giuseppe (tribù del nord), ma questo “non scegliere” non è negativo, perché vuol solo dire che se ha scelto uno non poteva andare dall’altra parte. Viene però espresso in parallelo con “e rifiutò”, dove invece è evidente che non ha rifiutato, perché stiamo sempre parlando di Israele, quindi stiamo sempre parlando dell’elezione divina di Israele. Dentro quell’elezione non è che Dio elegge e allo stesso tempo rifiuta, ma per poter dire che ha fatto una scelta, diremmo privilegiata, non perché sia un di più, ma perché da qualche parte doveva scegliere di mettere il tempio e ha scelto Sion, si dice “non scelse”. Dire che ha scelto Sion vuol dire che non ha scelto gli altri e si può esprimere questo “non aver scelto” gli altri usando il verbo “rifiutò”. Ma quel “rifiutò” non ha il valore che gli diamo noi; è un modo di dire “sceglie – non sceglie”.