00 29/04/2006 00:30
La fantasia infinita del futuro.

Quando dico che "il futuro è aperto" in realtà ho in mente soprattutto il futuro dell'uomo e il futuro della società. Qusta tesi, secondo cui il futuro è aperto, è particolarmente diretta contro quella visione che io chiamo storicismo. Lo storicismo è la concezione secondo la quale il futuro non è aperto, e nella quale si sostiene che non possiamo effettivamente prevedere il futuro. Lo storicismo asserisce che esistono leggi dello sviluppo storico e che se solo conoscessimo queste leggi non potremmo, almeno a grandi linee, prevedere ciò che accadrà. Nella nostra epoca gli storicisti più importanti sono i marxisti. La loro teoria afferma che è possibile predire quel che accadrà nella storia, che ci sarà uno sviluppo verso una società senza classi, la quale sarebbe meravigliosa. Naturalmente, questo sviluppo, secondo il marxismo, è la via verso la dittatura, la dittatura del proletariato, che non è affatto una buona cosa. Questa predizione storica si fonda sull'analisi compiuta da Marx della tendenza inerente sin dagli inizi alla società e specialmente della tendenza insita nella società del suo tempo, che egli chiamò capitalismo. Nel Capitale Marx, dopo aver analizzato le tendenze generali dell'evoluzione della società umana, studiò soprattutto le tendenze evolutive inerenti alla società capitalista è l'esame di tali tendenze lo portò alle sue predizioni. E il fondamento di questa sua concezione è da trovare appunto nel determinismo. L'idea di fondo sta nel sostenere che noi non siamo liberi. Secondo Marx, neppure i capitalisti sono liberi; costoro sono catturati, al pari di qualsiasi altro individuo, all'interno del meccanismo della società e del suo sviluppo storico. Essi sono costretti ad agire come agiscono. Pertanto, sebbene debbano venir combattuti e distrutti, i capitalisti in realtà non possono esser biasimati, perchè trascinati essi stessi dalle forze storiche e sociali. Ora, contro una sifatta concezione, io dico che il futuro è aperto nel senso che in ogni momento esistono infinite possibilità di quanto accadrà nell'immediato futuro. Alcune di queste possibilità sono molto remote e si può dire che giochino un ruolo davvero irrivelante. Ma altre possibilità sono davvero reali e ne esistono moltissime. Ciò che accadrà dipende in parte dai fatti accidentali, in parte da ciò che effettivamente ed attualmente esiste. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che esistono possibilità aperte e che le nostre speranze, le nostre valutazioni influiscono su quel che avverà in futuro. Prendiamo quanto accade in questi giorni con l'esodo della gente dalla Germania orientale. Oggi è il 28 novembre 1989 e il grande esodo dei giovani si è più o meno concluso. Non si può negare che, in esso, la speranza e i valori delle persone che lasciano la Germania orientale abbiano giocato un ruolo immenso. Le loro speranze e i loro desideri sono stati la forza sociale principale di quanto è accaduto. Qualcuno potrebbe obiettare che, con una migliore conoscenza della situazione, il Governo della Germania Est avrebbe potuto prevedere quel che sarebbe successo. Forse è vero. Non dico che talvolta non si possano fare previsioni, ma nessuno avrebbe potuto prevedere un fatto del genere con certezza. Qui sta la grande differenza. Le possibilità sono prevedibili, ma le certezze non esistono. (...)

di Karl R. Popper.

Karl Raimund Popper (1902-1994), epistemologo nato a Vienna ma britannico d'adozione, è stato uno dei più influenti filosofi della scienza del Novecento. Popper è anche considerato un filosofo politico, difensore della democrazia e del liberalismo e avversario di ogni forma di totalitarismo ed è noto per il rifiuto e la critica dell'induzione, la proposta della falsificabilità come criterio di demarcazione tra scienza e metafisica e la difesa della "società aperta". Il brano che avete letto è tratto da un intervista rilasciate nel 1989, a pochi giorni della caduta del muro di Berlino, sul tema "il futuro è aperto" I libri di Popper sono pubblicati in Italia da diversi editori.

da "Nova" del Sole24ore 27 aprile 2006

Scusate se dirò delle cavolate, ma secondo me, ci sono delle contradizioni nello stralcio dell'intervista, mi spiego: quando Popper dice...

"La loro teoria afferma che è possibile predire quel che accadrà nella storia, che ci sarà uno sviluppo verso una società senza classi, la quale sarebbe meravigliosa"... e poi continua dicendo:

..." Naturalmente, questo sviluppo, secondo il marxismo, è la via verso la dittatura, la dittatura del proletariato, che non è affatto una buona cosa"...

Io non riesco a capire? Popper vorrebbe una società di tutti ricchi (forse), tutti agiati, liberi dalla schiavitù del lavoro, cosa auspicabile, ma io sinceramente non credo che pensasse a questo. Vero che questi due pensieri, sono parte di un'intervista, probabilmente più ampia (io ho riportato tutto quello che diceva l'articolo), probabilmente, dava la risposta alla mia domanda più avanti, voi come la vedete?

Ed ancora:

..." Secondo Marx, neppure i capitalisti sono liberi; costoro sono catturati, al pari di qualsiasi altro individuo, all'interno del meccanismo della società e del suo sviluppo storico. Essi sono costretti ad agire come agiscono. Pertanto, sebbene debbano venir combattuti e distrutti, i capitalisti in realtà non possono esser biasimati, perchè trascinati essi stessi dalle forze storiche e sociali"...

Io da quel che posso conoscere il pensiero di Marx, non mi sembra che fosse così benevolo nei loro confronti, qui Popper sembra mettere le parole in bocca a Marx, sembra quasi che Marx voglia scusarli, giustificali. Da quel che posso capire io, da come interpreto io il marxismo, Marx sosteneva che "loro stessi erano i fautori di questo stato di cose", altro che...

"Essi sono costretti ad agire come agiscono. Pertanto, sebbene debbano venir combattuti e distrutti, i capitalisti in realtà non possono esser biasimati, perchè trascinati essi stessi dalle forze storiche e sociali"...

Se ho detto delle cretinate, scusate, voi come la vedete??
Guadagnarsi il pane è davvero faticoso e triste... L'uomo si inventa pietose bugie a proposito del lavoro!!! Ecco un'altra abominevole idolatria, il cane che lecca il bastone...il lavoro!!! L. Blisset da "Q"
Randagio fra: la Cisalpina