Dal Giornale del Popolo (Ticino/Svizzera)
PRODOTTI ABORTIVI
L’obiezione di coscienza è garantita e praticata
Farmacisti per la vita con il sostegno della legge
L’appello del Papa «a non collaborare nel fornire prodotti che hanno per scopo scelte chiaramente immorali» è ascoltato e condiviso da tempo anche nel nostro Cantone.
di FIORENZO DELL’ERA
Al pari di qualsiasi altro operatore sanitario, anche i farmacisti possono fare obiezione di coscienza e rifiutarsi perciò di vendere la pillola abortiva RU 486 (presente sul mercato svizzero col nome di Mifegyne) e la pillola “del giorno dopo”, la Norlevo. A specificarlo a chiare lettere, confutando nettamente quanto riportato dal “Caffè” di domenica scorsa, è il farmacista cantonale dott. Giovan Maria Zanini, richiamando l’art. 18 della Legge sanitaria cantonale, riservato appunto all’obiezione di coscienza. L’appello del Papa al recente Congresso dei farmacisti cattolici «a non collaborare direttamente o indirettamentealla fornitura di prodotti che hanno per scopo scelte chiaramente immorali» non solo deve trovare ascolto nelle coscienze di coloro che si riconoscono nella Chiesa, ma può anche essere del tutto legalmente applicato. «Un farmacista cattolico osservante,o un qualsiasi altro farmacista che voglia essere fedele alle proprie convinzioni ha il pieno diritto,espressamente riconosciuto, di non vendere prodotti abortivi o che comunque impediscano il sorgere della vita» sottolinea il dott. Zanini. Va infatti ricordato che la RU 486 è considerata a tutti gli effetti, anche dalla legislazione civile, una pillola abortiva, poiché interrompe una gravidanza in corso (entro 49 giorni dal ritardo delle mestruazioni, quindi entro 60 giorni dal rapporto sessuale). La pillola “del giorno dopo” invece, nel caso in cui la fecondazione sia avvenuta,impedisce entro 3 giorni l’annidamento dell’ovulo fecondato nell’utero. Per la legge dello Stato non è quindi un medicamento abortivo, poiché essa presuppone che la gravidanza inizi solo con l’annidamento dell’ovulonell’utero. Invece per la morale cattolica, che riconosce l’inizio della vita anche la pillola “del giorno dopo” è inaccettabile perché anch’essa distrugge una nuova esistenza. Proprio alla Norlevo il farmacista cantonale ha dedicato un’apposita circolare lo scorso 18 aprile, partendo da un servizio di “Falò” che evidenziava in alcuni casi una dispensazione in farmacia «senza rispettare adeguatamente le regole dell’arte unanimemente riconosciute e raccomandate». Questa comunicazione richiama che la pillola deve essere dispensata personalmente dal farmacista (e non dalle assistenti di farmacia) dopo un colloquio adeguato con la richiedente(ciò che non può evidentemente avvenire al banco di vendita). La pillolava fornita direttamente all’interessata (non dunque al partner o ad altrepersone) e solo come contraccezione d’emergenza (non quindi come riserva “caso mai” capitasse d’averne bisogno). La circolare fornisce pure alcune raccomandazioni, come quella di indirizzare la paziente ad un Centro di pianificazione familiare e di dedicare la massima attenzione nel vendere la pillola a minorenni che non hanno ancora compiuto 16 anni. Anche inquesta comunicazione è ribadito il diritto del farmacista all’obiezione di coscienza. Con una sola limitazione: la sua obiezione non deve compromettere l’accesso alla prestazione. «Ciò significa– spiega il dott. Zanini – che durante il servizio notturno e festivo sussiste l’obbligo di fornire il medicamento, se è indicato, a meno che la paziente possa ottenerlo altrove in tempo utile e secondo modalità proporzionate». Fin qui quanto previsto dalla legislazione cantonale. Sulle polemiche innescate (ad arte) dall’intervento di BenedettoXVI, il dott. Zanini ritiene comunque importante esprimere una considerazione personale. «Come i leader politici o di altra natura possono dire sempre ciò che pensano, è giusto riconoscere al Papa e alla Chiesa il diritto di dare le proprie indicazioni. A qualcuno ciò può forse disturbare, ma se si esamina molto bene la dottrina della Chiesa sulla vita, bisogna riconoscerle una grandissima coerenza».
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Pillole sì, ma di saggezza a ragazze disorientate
Di fronte alla richiesta di pastiglie per abortire, l’esperienza di chi risponde con gesti di autentico aiuto.
Il diritto all’obiezione di coscienza è riconosciuto anche ad ogni farmacista. «Mai tenuto di queste pillole. Il motivo? Per profonde convinzioni personali in favore della vita, dunque contrarie all’aborto in qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza». Il dott. Enrico Gandolla, titolare della Farmacia federale a Massagno, si esprime senza peli sulla lingua, con la massima decisione e chiarezza, senza timore di confrontarsi con i colleghi che la pensano diversamente. La sua e quella che riportiamo più avanti sono testimonianze preziose perché contraddicono manifestamente quanto sostenuto dal “Caffè” e cioè che «A noi farmacisti non importa del Papa e della pillola Ru486». Pochi o tanti che siano, ci sono comunque farmacisti che in Ticino tengono conto – eccome – dell’insegnamento della Chiesa e utilizzano a questo scopo tutte le vie che la legislazione civile peraltro contempla a favore dell’obiezione di coscienza. «Non ho mai fornito una di queste pillole a chi – piuttosto raramente – me le ha chieste, per lo più ragazze molto giovani e sprovvedute». Stesso comportamento mostra la dott.ssa Antonia Asioli, titolare della farmacia omonima, a Lugano-Besso. «Quando una ragazza chiede una di queste pillole, le mie collaboratrici mi chiamano. Spiego loro che non le tengo per motivi di coscienza». E qual è la loro reazione? «In generale mostrano rispetto, comprensione verso la mia posizione che manifesto in modo cortese ma convinto. Càpita anche che ci siano ragazze che si arrabbiano, ma raramente. Anzi a volte è proprio il contrario, riesco a instaurare un certo dialogo. Sono soprattutto ragazze giovani, generalmente al di sotto dei 25 anni, impaurite e disorientate dopo aver avuto un rapporto sessuale la sera precedente. Consiglio loro di rivolgersi a un ginecologo, di considerare il valore, la bellezza e la ricchezza della vita umana, in qualsiasi circostanza abbia avuto origine».
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BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!
"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa"
Mt 16,18
La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
(don Tonino Bello)
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