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Benedetto XVI ai farmacisti "Obiezione di Coscienza"

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    Bestion.
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    00 30/10/2007 12:02


    DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
    AI PARTECIPANTI AL 25° CONGRESSO INTERNAZIONALE
    DEI FARMACISTI CATTOLICI


    Sala del Concistoro
    Lunedì, 29 ottobre 2007




    Signor presidente,
    cari amici,

    sono lieto di accogliervi, membri del congresso internazionale dei farmacisti cattolici, in occasione del vostro venticinquesimo congresso, che ha per tema: "Le nuove frontiere dell'atto farmaceutico". Lo sviluppo attuale dell'arsenale di medicine e delle possibilità terapeutiche che ne derivano comporta che i farmacisti riflettano sulle funzioni sempre più ampie che sono chiamati a svolgere, in particolare quali intermediari fra il medico e il paziente. Essi hanno un ruolo educativo verso i pazienti per un uso corretto dell'assunzione dei farmaci e soprattutto per far conoscere le implicazioni etiche dell'utilizzazione di alcuni farmaci. In questo ambito, non è possibile anestetizzare le coscienze, ad esempio sugli effetti di molecole che hanno come fine quello di evitare l'annidamento di un embrione o di abbreviare la vita di una persona. Il farmacista deve invitare ognuno a un sussulto di umanità, affinché ogni essere sia tutelato dal suo concepimento fino alla sua morte naturale e i farmaci svolgano veramente il loro ruolo terapeutico. D'altro canto, nessuna persona può essere utilizzata, in modo sconsiderato, come un oggetto, per compiere esperimenti terapeutici; questi si devono svolgere secondo i protocolli rispettando le norme etiche fondamentali. Qualsiasi cura o sperimentazione deve avere come prospettiva un eventuale miglioramento della persona, e non solo la ricerca di avanzamenti scientifici. Il perseguimento di un bene per l'umanità non può avvenire a detrimento del bene dei pazienti.

    Nell'ambito morale, la vostra federazione è invitata ad affrontare la questione dell'obiezione di coscienza, che è un diritto che deve essere riconosciuto alla vostra professione, permettendovi di non collaborare, direttamente o indirettamente, alla fornitura di prodotti aventi come fine scelte chiaramente immorali, come ad esempio l'aborto e l'eutanasia.

    È inoltre opportuno che le diverse strutture farmaceutiche, dai laboratori ai centri ospedalieri, e anche tutti i nostri contemporanei, si preoccupino della solidarietà nell'ambito terapeutico, per permettere l'accesso alle cure e ai farmaci di prima necessità a tutte le fasce della popolazione e in tutti i paesi, in particolare alle persone più povere.

    In quanto farmacisti cattolici, che possiate, sotto la guida dello Spirito Santo, attingere dalla vita di fede e dall'insegnamento della Chiesa gli elementi che vi guideranno nel vostro cammino professionale accanto ai malati, che hanno bisogno di un sostegno umano e morale per vivere nella speranza e per trovare le risorse interiori che li aiuteranno giorno dopo giorno!

    Spetta a voi aiutare i giovani che s'inseriscono nelle diverse professioni farmaceutiche a riflettere sulle implicazioni etiche sempre più delicate delle loro attività e delle loro decisioni. A tal fine è importante che tutti i professionisti cattolici dell'ambito della salute e le persone di buona volontà si mobilitino e si riuniscano per approfondire la loro formazione non solo sul piano tecnico, ma anche in ciò che concerne le questioni di bioetica, e per proporre tale formazione a tutti coloro che svolgono questa professione. L'essere umano, poiché è immagine di Dio, deve essere sempre al centro delle ricerche e delle scelte in materia biomedica. Allo stesso tempo, il principio naturale del dovere di prestare cure al malato è fondamentale. Le scienze biomediche sono al servizio dell'uomo; se così non avverrà, avranno un carattere freddo e inumano. Ogni conoscenza scientifica nell'ambito della salute e ogni azione terapeutica sono al servizio dell'uomo malato, considerato nel suo essere integrale, che deve partecipare attivamente alle cure somministrategli ed essere rispettato nella sua autonomia.

    Affidando voi, come anche i malati che dovete curare, all'intercessione di Nostra Signora e di sant'Alberto Magno, imparto a voi e a tutti i membri della vostra federazione e alle vostre famiglie, la benedizione apostolica.



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    Bestion.
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    00 04/11/2007 15:37
    Contro la pillola abortiva in Cile: i vescovi a fianco dei farmacisti obiettori




    I vescovi cileni si schierano con i farmacisti che si rifiutano di vendere la "pillola del giorno dopo", prodotto che ha un'azione abortiva, e criticano la decisione del ministero della Salute di infliggere pesanti multe a coloro che non hanno il farmaco nei negozi. Martedì il vescovo Goic Karmelic, presidente della Conferenza episcopale cilena, parteciperà ad una riunione in commissione Salute della Camera.

    (©L'Osservatore Romano - 4 Novembre 2007)



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    rosa22253
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    00 24/11/2007 15:04
    Dal Giornale del Popolo (Ticino/Svizzera)

    PRODOTTI ABORTIVI
    L’obiezione di coscienza è garantita e praticata

    Farmacisti per la vita con il sostegno della legge
    L’appello del Papa «a non collaborare nel fornire prodotti che hanno per scopo scelte chiaramente immorali» è ascoltato e condiviso da tempo anche nel nostro Cantone.

    di FIORENZO DELL’ERA
    Al pari di qualsiasi altro operatore sanitario, anche i farmacisti possono fare obiezione di coscienza e rifiutarsi perciò di vendere la pillola abortiva RU 486 (presente sul mercato svizzero col nome di Mifegyne) e la pillola “del giorno dopo”, la Norlevo. A specificarlo a chiare lettere, confutando nettamente quanto riportato dal “Caffè” di domenica scorsa, è il farmacista cantonale dott. Giovan Maria Zanini, richiamando l’art. 18 della Legge sanitaria cantonale, riservato appunto all’obiezione di coscienza. L’appello del Papa al recente Congresso dei farmacisti cattolici «a non collaborare direttamente o indirettamentealla fornitura di prodotti che hanno per scopo scelte chiaramente immorali» non solo deve trovare ascolto nelle coscienze di coloro che si riconoscono nella Chiesa, ma può anche essere del tutto legalmente applicato. «Un farmacista cattolico osservante,o un qualsiasi altro farmacista che voglia essere fedele alle proprie convinzioni ha il pieno diritto,espressamente riconosciuto, di non vendere prodotti abortivi o che comunque impediscano il sorgere della vita» sottolinea il dott. Zanini. Va infatti ricordato che la RU 486 è considerata a tutti gli effetti, anche dalla legislazione civile, una pillola abortiva, poiché interrompe una gravidanza in corso (entro 49 giorni dal ritardo delle mestruazioni, quindi entro 60 giorni dal rapporto sessuale). La pillola “del giorno dopo” invece, nel caso in cui la fecondazione sia avvenuta,impedisce entro 3 giorni l’annidamento dell’ovulo fecondato nell’utero. Per la legge dello Stato non è quindi un medicamento abortivo, poiché essa presuppone che la gravidanza inizi solo con l’annidamento dell’ovulonell’utero. Invece per la morale cattolica, che riconosce l’inizio della vita anche la pillola “del giorno dopo” è inaccettabile perché anch’essa distrugge una nuova esistenza. Proprio alla Norlevo il farmacista cantonale ha dedicato un’apposita circolare lo scorso 18 aprile, partendo da un servizio di “Falò” che evidenziava in alcuni casi una dispensazione in farmacia «senza rispettare adeguatamente le regole dell’arte unanimemente riconosciute e raccomandate». Questa comunicazione richiama che la pillola deve essere dispensata personalmente dal farmacista (e non dalle assistenti di farmacia) dopo un colloquio adeguato con la richiedente(ciò che non può evidentemente avvenire al banco di vendita). La pillolava fornita direttamente all’interessata (non dunque al partner o ad altrepersone) e solo come contraccezione d’emergenza (non quindi come riserva “caso mai” capitasse d’averne bisogno). La circolare fornisce pure alcune raccomandazioni, come quella di indirizzare la paziente ad un Centro di pianificazione familiare e di dedicare la massima attenzione nel vendere la pillola a minorenni che non hanno ancora compiuto 16 anni. Anche inquesta comunicazione è ribadito il diritto del farmacista all’obiezione di coscienza. Con una sola limitazione: la sua obiezione non deve compromettere l’accesso alla prestazione. «Ciò significa– spiega il dott. Zanini – che durante il servizio notturno e festivo sussiste l’obbligo di fornire il medicamento, se è indicato, a meno che la paziente possa ottenerlo altrove in tempo utile e secondo modalità proporzionate». Fin qui quanto previsto dalla legislazione cantonale. Sulle polemiche innescate (ad arte) dall’intervento di BenedettoXVI, il dott. Zanini ritiene comunque importante esprimere una considerazione personale. «Come i leader politici o di altra natura possono dire sempre ciò che pensano, è giusto riconoscere al Papa e alla Chiesa il diritto di dare le proprie indicazioni. A qualcuno ciò può forse disturbare, ma se si esamina molto bene la dottrina della Chiesa sulla vita, bisogna riconoscerle una grandissima coerenza».

    -------------

    Pillole sì, ma di saggezza a ragazze disorientate

    Di fronte alla richiesta di pastiglie per abortire, l’esperienza di chi risponde con gesti di autentico aiuto.

    Il diritto all’obiezione di coscienza è riconosciuto anche ad ogni farmacista. «Mai tenuto di queste pillole. Il motivo? Per profonde convinzioni personali in favore della vita, dunque contrarie all’aborto in qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza». Il dott. Enrico Gandolla, titolare della Farmacia federale a Massagno, si esprime senza peli sulla lingua, con la massima decisione e chiarezza, senza timore di confrontarsi con i colleghi che la pensano diversamente. La sua e quella che riportiamo più avanti sono testimonianze preziose perché contraddicono manifestamente quanto sostenuto dal “Caffè” e cioè che «A noi farmacisti non importa del Papa e della pillola Ru486». Pochi o tanti che siano, ci sono comunque farmacisti che in Ticino tengono conto – eccome – dell’insegnamento della Chiesa e utilizzano a questo scopo tutte le vie che la legislazione civile peraltro contempla a favore dell’obiezione di coscienza. «Non ho mai fornito una di queste pillole a chi – piuttosto raramente – me le ha chieste, per lo più ragazze molto giovani e sprovvedute». Stesso comportamento mostra la dott.ssa Antonia Asioli, titolare della farmacia omonima, a Lugano-Besso. «Quando una ragazza chiede una di queste pillole, le mie collaboratrici mi chiamano. Spiego loro che non le tengo per motivi di coscienza». E qual è la loro reazione? «In generale mostrano rispetto, comprensione verso la mia posizione che manifesto in modo cortese ma convinto. Càpita anche che ci siano ragazze che si arrabbiano, ma raramente. Anzi a volte è proprio il contrario, riesco a instaurare un certo dialogo. Sono soprattutto ragazze giovani, generalmente al di sotto dei 25 anni, impaurite e disorientate dopo aver avuto un rapporto sessuale la sera precedente. Consiglio loro di rivolgersi a un ginecologo, di considerare il valore, la bellezza e la ricchezza della vita umana, in qualsiasi circostanza abbia avuto origine».


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    BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

    "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa"

    Mt 16,18





    La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
    (don Tonino Bello)


    ANDIAMO AVANTI!

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    Bestion.
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    00 24/11/2007 16:08
    Grande Rosa! per il riporto della notizia.
    [SM=g27811]

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    Bestion.
    Post: 187
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    00 24/11/2007 16:30
    Una certezza: «Presentare questa pillola come una sorta di "agevolazione" è profondamente sbagliato».


    Daniele Zappalà

    Nonostante la Ru486 sia un prodotto della ricerca francese, non c’è alcun compiacimento nella voce del professor Didier Sicard, già primario di Medicina Interna all’Ospedale Cochin di Parigi e da quasi un decennio alla testa del Comitato consultivo nazionale di Etica (l’omologo del Comitato italiano di bioetica).

    Dietro ai drammi causati dalla Ru486, che Sicard ha conosciuto anche a livello personale – sua figlia Oriane Shevin è morta a 34 anni dopo aver assunto la pillola abortiva –, resta una terribile zona d’ombra taciuta da tanti specialisti: «I danni psicologici a medio e lungo termine di qualsiasi aborto restano del tutto sconosciuti».


    Professore, mesi fa un suo intervento su «Le Monde» intorno ai rischi di derive eugenetiche della diagnosi pre-impianto ha suscitato reazioni persino indignate. Nella Francia dei grandi dibattiti "laici" la bioetica fa eccezione?


    «In Francia, un Paese nutrito d’illuminismo, vige l’impressione che la scienza sia sempre benefica. Così non far nascere un bambino portatore di un potenziale genetico patogeno diventa una buona cosa. Esiste una visione medica positivista per la quale si deve dar la caccia a ogni possibilità d’espressione genetica sfavorevole. Qualche giorno fa, in una conferenza sulla diagnosi prenatale, parlavo dell’ipertensione arteriosa polmonare primitiva, una malattia molto rara, e mi sono scontrato con alcuni medici. Sostenevano che se anche questa malattia ha una possibilità di manifestazione solo del 20% fra i 5 e i 65 anni occorre inserirla nei protocolli della diagnosi preimpianto. Mi interrogo sempre di più su questa riduzione di un essere umano alla sua identità genetica».

    Pensa sia frutto anche dell’assenza di un vero dibattito?

    «In parte. Ma penso soprattutto che pian piano la società francese si sia abituata a considerare che ci si può sbarazzare degli handicappati. Ricordo le considerazioni di un esponente di un partito politico di sinistra secondo cui ormai occorre "sradicare" – hanno proprio impiegato questo termine – le malattie genetiche. C’è una tacita accettazione del fatto che se la medicina dice che è meglio non far nascere qualcuno questo deve essere necessariamente un bene. Si tratta di una deriva spirituale nel senso più ampio, una visione restrittiva e regressiva dell’umano».

    In questo quadro, la Francia è anche la patria dell’aborto chimico. È d’accordo con chi contesta, anche in Italia, il mito dell’"aborto facile"?

    «Questa pillola permette di evitare un atto chirurgico, certo. Ma ci si dimentica, ad esempio, che la Ru486 è stata scoperta nel corso di esperimenti sui topi mentre si cercava una medicina che arrestasse il funzionamento della ghiandola surrenale, un anticortisolo. Ci si rese conto che le femmine di topo gravide abortivano, e qualcuno si chiese se non si poteva utilizzare la proprietà abortiva della molecola cambiandole il nome, che era in precedenza Ru 38486. Così questo prodotto che aveva una funzione antisurrenale è divenuto un prodotto abortivo. Ma proprio questa funzione ha portato alla morte di diverse donne, soprattutto negli Stati Uniti. Infatti in presenza di un’infezione uterina la situazione può divenire drammatica a causa dell’insufficienza surrenale creata dalla pillola. La quale necessita di un inquadramento medico straodinariamente dettagliato per evitare gravi pericoli».

    Si è tenuto conto di tutto questo confrontando aborto chimico e chirurgico?

    «I confronti sono stati fatti centinaia di volte ma a mio parere restano falsati, perché quando una donna viene operata si sa ciò che accade prima, durante e dopo l’intervento. Quando invece assume la Ru486 e ha qualcosa di molto grave, soprattutto se è molto giovane, spesso non lo si viene a sapere, perché non ha il coraggio di dirlo. Così la facilità d’assunzione di questo farmaco rischia di condurre a incidenti che restano sconosciuti. Credo ci sia spesso una non conoscenza della complessità d’azione della pillola abortiva. Trovo ad esempio scandaloso che fra le avvertenze manchi la nozione di base, cioè che questo prodotto è un potente antisurrenale. E manca perché ci si è resi conto che ciò spaventerebbe le donne. Sono convinto che ci sia molta opacità, per questo auspico una maggiore trasparenza sugli effetti dell’Ru486, così come anche una grande attenzione da parte del mondo medico sulle modalità di assunzione del prodotto».

    Come conciliare tutto ciò con l’isolamento psicologico, talora persino inconsciamente ricercato, delle donne che "scelgono" la pillola?

    «È vero, la donna dopo aver preso queste compresse ed esser rientrata a casa tende a non dirlo a nessuno. Un atto abortivo è un atto grave, è sempre un dramma, sul piano medico e su quello psicologico. Ma la medicina ha finito per convincersi che queste pillole possono toglierle qualsiasi responsabilità».



    - Blog Lella -



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    elyna.luna
    Post: 46
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    Utente Junior
    00 02/12/2007 15:59
    ok.. mi hanno detto che sarebbe stato meglio continuare la discussione di qua....
    Per non abortire.. si è parlato di astinenza... in alcune parti della bibbia.. ci sono dei riferimenti al sesso orale.. che non vengono condannati.. che cosa ne pensate voi?

    ... Per diecimila anni tenemmo il fuoco acceso, il nostro spirito vive in una danza senza tempo.. I nostri corpi sono i nostri sacri altari, noi non abbiamo fede nel divino.. Noi lo sperimentiamo con la pratica... Veniamo chiamate... Streghe..

    "...Raccontaci delle segrete schiere del male, o Cimone..."
    "Guai a pronunciare forte i loro nomi, che profanerebbero labbra mortali, perchè uscirono da scellerate tenebre per assalire i cieli, ma furono respinte dalla rabbia degli angeli...."





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    Bestion.
    Post: 221
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    Utente Junior
    00 02/12/2007 17:31
    Grazie @elyna.luna, sei stata molto gentile!

    [SM=g27811] [SM=g27838]


    [SM=g27823]

  • Sheed
    00 06/12/2007 00:05
    grazie qui grazie lì, intanto nessuno le risponde..
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    Sihaya.b16247
    Post: 4.455
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    00 06/12/2007 22:39
    Re:
    Sheed, 06/12/2007 0.05:

    grazie qui grazie lì, intanto nessuno le risponde..




    E che c'è da rispondere? andiamo, questi sono preferenze...ehm...privatissime! ;)

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    elyna.luna
    Post: 107
    Registrato il: 13/08/2006
    Utente Junior
    00 06/12/2007 23:19
    no io parlo a livello biblico.. non soggettivo.

    ... Per diecimila anni tenemmo il fuoco acceso, il nostro spirito vive in una danza senza tempo.. I nostri corpi sono i nostri sacri altari, noi non abbiamo fede nel divino.. Noi lo sperimentiamo con la pratica... Veniamo chiamate... Streghe..

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    Sihaya.b16247
    Post: 4.457
    Registrato il: 15/06/2005
    Utente Master
    00 06/12/2007 23:25
    Re:
    elyna.luna, 06/12/2007 23.19:

    no io parlo a livello biblico.. non soggettivo.



    A quale passo biblico fai riferimento? Se magari posti una citazione possiamo discuterne basandoci su un testo!

  • rorina!
    00 18/12/2007 19:09
    e tutti i giornalai che vendono riviste porno (che vengono usate per scopi assssssssssssolutamente immorali) possono rifiutare di venderli perchè contrari all'etica cattolica?? [SM=x40797]
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    rosa22253
    Post: 1.416
    Registrato il: 23/06/2005
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    00 18/12/2007 20:46
    Re:
    rorina!, 18.12.2007 19:09:

    e tutti i giornalai che vendono riviste porno (che vengono usate per scopi assssssssssssolutamente immorali) possono rifiutare di venderli perchè contrari all'etica cattolica?? [SM=x40797]



    Non so quali diritti legali ha un giornalaio dipendente.
    Certamente questa roba non è rifiutata solo dai cattolici. Non bisogna essere religiosi per essere contrari alla pornografia: è fortemente diseducativa. Il fatto è che molte delle violenze sessuali sono compiute oggi da ragazzi sempre più giovani. Una delle cause è il fatto che il materiale pornografico è sempre più diffusa anche tra i più giovani poiché diventato facilmente raggiungibile anche per loro. A me fa specie vedere delle riviste sulla cui pagina di titolo si vedono ragazze poco vestite incatenate e con il terrore (pure simulato) sul viso, esposte a livello naso dei bambini. Certo, queste riviste vendono bene e sappiamo che i soldi mettono in secondo piano ogni altra cosa. Purtroppo.


    [Modificato da rosa22253 18/12/2007 21:23]
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    BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

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    La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
    (don Tonino Bello)


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    Bestion.
    Post: 313
    Registrato il: 23/06/2007
    Utente Senior
    00 18/12/2007 21:10
    Intanto c’è l’urgenza di dare priorità assoluta a tutelare la vita dell’uomo in tutti i suoi aspetti


    ... fra cui il proteggere la procreazione, anche col negare la vendita di prodotti aventi come fine scelte chiaramente immorali, quali i contraccettivi che la nuocciono, quindi impedire gli assassinii mediante l’aborto di nascituri specie se non desiderati per sfizio, quindi ancora, opporsi all’eutanasia, ai suicidi assistiti, alla tratta di organi umani, alle adozioni di bambini innocenti agli omosessuali, lesbiche, eccetera. Poi, quanto all’omosessualità, alla pedofilia, alla pederastia, al lesbismo, alla bisessualità, alla prostituzione, o a chi vende droga, armi, pornografia, o manipola immoralmente con i mass-media, eccetera, tutte questioni che riguardano direttamente la moralità, si dovrà altrettanto perseguirle democraticamente e provvedere con le giuste leggi.

    [SM=g27811] [SM=g27823]
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    elyna.luna
    Post: 206
    Registrato il: 13/08/2006
    Utente Junior
    00 18/12/2007 23:44
    Re: Intanto c’è l’urgenza di dare priorità assoluta a tutelare la vita dell’uomo in tutti i suoi aspetti
    Bestion., 18/12/2007 21.10:



    ... fra cui il proteggere la procreazione, anche col negare la vendita di prodotti aventi come fine scelte chiaramente immorali, quali i contraccettivi che la nuocciono, quindi impedire gli assassinii mediante l’aborto di nascituri specie se non desiderati per sfizio, quindi ancora, opporsi all’eutanasia, ai suicidi assistiti, alla tratta di organi umani, alle adozioni di bambini innocenti agli omosessuali, lesbiche, eccetera. Poi, quanto all’omosessualità, alla pedofilia, alla pederastia, al lesbismo, alla bisessualità, alla prostituzione, o a chi vende droga, armi, pornografia, o manipola immoralmente con i mass-media, eccetera, tutte questioni che riguardano direttamente la moralità, si dovrà altrettanto perseguirle democraticamente e provvedere con le giuste leggi.

    [SM=g27811] [SM=g27823]



    d'accordo su quasi tutti... cioè .. non sono d'accordo solo su un punto... conosco bambini figli di madre lesbica che sono cresciuti circondati d'amore.. e che sono etero..

    [Modificato da elyna.luna 18/12/2007 23:46]

    ... Per diecimila anni tenemmo il fuoco acceso, il nostro spirito vive in una danza senza tempo.. I nostri corpi sono i nostri sacri altari, noi non abbiamo fede nel divino.. Noi lo sperimentiamo con la pratica... Veniamo chiamate... Streghe..

    "...Raccontaci delle segrete schiere del male, o Cimone..."
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    |Voce nel deserto|
    Post: 347
    Registrato il: 24/07/2006
    Utente Senior
    00 18/12/2007 23:50
    Re: Re: Intanto c’è l’urgenza di dare priorità assoluta a tutelare la vita dell’uomo in tutti i suoi aspetti
    elyna.luna, 18/12/2007 23.44:



    d'accordo su quasi tutti... cioè .. non sono d'accordo solo su un punto... conosco bambini figli di madre lesbica che sono cresciuti circondati d'amore.. e che sono etero..



    bisognerebbe sentire il parere di esperti psicologi magari con a supporto studi specifici ma non voglio andare OT. Comunque l'adozione a coppie gay cattolicamente parlando è immorale.

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    elyna.luna
    Post: 216
    Registrato il: 13/08/2006
    Utente Junior
    00 19/12/2007 00:02
    Re: Re: Re: Intanto c’è l’urgenza di dare priorità assoluta a tutelare la vita dell’uomo in tutti i suoi aspetti
    |Voce nel deserto|, 18/12/2007 23.50:


    bisognerebbe sentire il parere di esperti psicologi magari con a supporto studi specifici ma non voglio andare OT. Comunque l'adozione a coppie gay cattolicamente parlando è immorale.





    si certo.. ma ci sono psicologi che hanno riscontrato in figli di etero problemi e in figli di omosessuali no..
    E in altri casi hanno riscontrato l'esatto contrario.. non è il proprio credo sessuale.. ma la persona che fa la differenza

    ... Per diecimila anni tenemmo il fuoco acceso, il nostro spirito vive in una danza senza tempo.. I nostri corpi sono i nostri sacri altari, noi non abbiamo fede nel divino.. Noi lo sperimentiamo con la pratica... Veniamo chiamate... Streghe..

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    |Voce nel deserto|
    Post: 358
    Registrato il: 24/07/2006
    Utente Senior
    00 19/12/2007 00:28
    Re: Re: Re: Re: Intanto c’è l’urgenza di dare priorità assoluta a tutelare la vita dell’uomo in tutti i suoi aspetti
    elyna.luna, 19/12/2007 0.02:




    si certo.. ma ci sono psicologi che hanno riscontrato in figli di etero problemi e in figli di omosessuali no..
    E in altri casi hanno riscontrato l'esatto contrario.. non è il proprio credo sessuale.. ma la persona che fa la differenza


    sarebbe interessante sapere a cosa ti riferisci col supporto di dati e numeri piuttosto del solito parlare per sentito dire.
    [Modificato da |Voce nel deserto| 19/12/2007 00:28]
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    elyna.luna
    Post: 220
    Registrato il: 13/08/2006
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    00 19/12/2007 00:56
    Re: Re: Re: Re: Re: Intanto c’è l’urgenza di dare priorità assoluta a tutelare la vita dell’uomo in tutti i suoi aspetti
    |Voce nel deserto|, 19/12/2007 0.28:


    sarebbe interessante sapere a cosa ti riferisci col supporto di dati e numeri piuttosto del solito parlare per sentito dire.




    non è per sentito dire... ho letto un articolo non poco tempo fa... e poi conosco ragazzi in terapia... sia figli di etero che no.. e conosco ragazzi fantastici figli di omosessuali e di etero...

    Mi chiedo perchè ti interessano le statistiche.. è qualcosa di tangibile.. non sono numeri.. sono persone..

    ... Per diecimila anni tenemmo il fuoco acceso, il nostro spirito vive in una danza senza tempo.. I nostri corpi sono i nostri sacri altari, noi non abbiamo fede nel divino.. Noi lo sperimentiamo con la pratica... Veniamo chiamate... Streghe..

    "...Raccontaci delle segrete schiere del male, o Cimone..."
    "Guai a pronunciare forte i loro nomi, che profanerebbero labbra mortali, perchè uscirono da scellerate tenebre per assalire i cieli, ma furono respinte dalla rabbia degli angeli...."





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    |Voce nel deserto|
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    00 19/12/2007 01:20
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Intanto c’è l’urgenza di dare priorità assoluta a tutelare la vita dell’uomo in tutti i suoi aspetti
    elyna.luna, 19/12/2007 0.56:




    non è per sentito dire... ho letto un articolo non poco tempo fa... e poi conosco ragazzi in terapia... sia figli di etero che no.. e conosco ragazzi fantastici figli di omosessuali e di etero...

    Mi chiedo perchè ti interessano le statistiche.. è qualcosa di tangibile.. non sono numeri.. sono persone..


    mi interessa conoscere il parere di persone competenti in materia dopo approfonditi studi, credo sia il minimo che il buon senso suggerisce di fare prima di legalizzare l'adozione a coppie gay proprio per tutelare l'interesse dei bambini.

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